Armi: Bae indagata per corruzione verso Arabia Saudita

Stampa

Il Ministero della Difesa della Gran Bretagna sta indagando su un colossale caso di corruzione da parte della BAE System, la maggior industria armiera britannica, verso prominenti personaggi dell'Arabia Saudita ai quali sarebbero stati pagati 60 milioni di sterline (quasi 90 milioni di euro) di bustarelle. Lo rivela un'inchiesta del Guardian. Secondo il quotidiano britannico il principale beneficiario dell'affare sarebbe il principe saudita Turki bin Nasser. Il principe, che viene riportato nei documenti col codice "PB" (a significare "principal beneficiary" - "principale beneficiario") è il genero dell'attuale Ministro della Difesa saudita, il principe Sultan del clan che controlla il petrolio statale saudita.

Al principe Turki bin Nasser sarebbero state consegnate almeno 306 bustarelle per un valore complessivo 17 miloni di sterline (oltre 25 milioni di euro) e i documenti in possesso degli inquirenti rivelano tutti i nomi dei funzionari sauditi che avrebbero ricevuto bustarelle dalla BAE tra cui militari collegati all'ambasciata saudita di Londra ai quali sarebbero state offerte dalle BAE lussuose abitazioni londinesi. L'articolo del Guardian ricostruisce una serie di "pagamenti" di hotel e alloggi di lusso effettuati dalla Bae System per conto del principe Turki bin Nasser e della sua famiglia. In particolare i documenti rivelano che i pagamenti sono continuati ben oltre la data del febbraio 2002, quando è stata introdotta in Gran Bretagna una legislazione che rende illegale il pagamento di funzionari stranieri.

Il principe Turki bin Nasser è conosciuto come l'intermediario principale dell'affare "Al Yamamah", una vendita di aeroplani e navi da guerra della BAE all'Arabia Saudita iniziata negli anni del governo Thatcher, per la colossale cifra di 50miliardi di sterline (quasi 75 miliardi di euro) che ha fruttato un guadagno annuale alla ditta britannica di 1,5 miliardi di sterline (quasi 2 miliardi 225milioni di euro) per una quindicina d'anni. Sebbene la consegna dei Tornado sia ormai effettuata, l'Arabia Saudita continua a pagare ogni anni milioni di sterline alla Bae per manutenzione e training. E proprio in questi giorni la Bae System, una delle principali industrie armiere mondiali, sta mettendo a punto un nuovo contratto di 1,5 miliardi di sterline (quasi 2miliardi 225milioni di euro) sempre con l'Arabia Saudita per sostituire e ammodernare aerei da guerra con nuovi sistemi aerei e missilistici.

Domani 5 maggio la Bae System, quarta industria armiera mondiale con un fatturato militare di 15 miliardi di dollari, terrà l'Assemblea generale annuale a Londra e per l'occasione la CAAT (Campaing against arms trade) sta organizzando iniziative di protesta.

Va ricordato che a fine marzo la Bae System ha raggiunto un accordo con Finmenccanica, la principale industria militare italiana, nella trattativa "EuroSystems". L'accordo intende rafforzare la reciproca "cooperazione strategica attraverso un allargamento ad altri settori di attività". Le due aziende formeranno "un comitato di direzione strategico che avrà il compito di coordinare le attività in tutte le aree di interesse reciproco, allo scopo di identificare tutte le possibili opportunità sia nell'ambito delle joint ventures esistenti che in altri campi di attività" - riporta il comunicato ufficiale di Finmenccanica. Il volume d'affari globale delle attività incluse nel perimetro della trattativa è stimato dalle due ditte in circa 3,7 miliardi di euro. [GB]

Ultime su questo tema

La Dubai padana

30 Luglio 2025
Se al termine delle indagini che riguardano Milano non emergessero rilevanze penali, il problema sarebbe ancora più grande, perché riguarderebbe la visione della città. Il vero reato è politico: la...

Le frontiere del crimine nel Sudest asiatico

12 Giugno 2025
Asia criminale: un viaggio nelle tenebre che in parte avvolgono uno degli angoli più affascinanti del pianeta. (Emanuele Giordana)

Afghanistan, andata e ritorno

24 Maggio 2025
Nella storia di Malalai, i giorni concitati della presa di Kabul e la fuga dall’Afghanistan in mano ai talebani. (Maddalena D’Aquilio)

Il “clima” in Cambogia non fa ben sperare

15 Aprile 2025
Circa due milioni di bambini cambogiani vivono in aree ad alto rischio climatico. Eppure ancora si disbosca... (Alessandro Graziadei)

Il bilancio insanguinato della Giunta birmana

11 Febbraio 2024
Aung San Suu Kyi è ancora in carcere, mentre morti e sfollati aumentano. Reportage dal Myanmar dove l’economia arretra e la guerra continua. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)...

Video

Trasparency commenta il fenomeno della corruzione in Italia