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I media italiani parlano più di cibo che di politica
Codici di condotta
Stampa
In Italia il cibo rappresenta una grande fetta della cultura e della vita quotidiana. Un vero e proprio patrimonio che viene valorizzato e dibattuto anche nel mondo dell’informazione. Sui mass-media infatti, si parla più di cibo che di politica e nel solo 2019 le pubblicazioni su temi alimentari sono state oltre 1,3 milioni.
Sono i dati del primo rapporto sull’informazione alimentare nei media italiani, presentato il 20 febbraio all’avvio dei lavori della quinta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare a Torino, unico del genere, che nel 2021 sarà di scena dal 25 al 27 febbraio. Intanto, nell’edizione 2020 (svoltasi dal 20 al 22 febbraio) tra decine di approfondimenti e laboratori, il Festival ha voluto attribuire un riconoscimento ai giornalisti che si sono distinti per il particolare impegno nella divulgazione di tematiche alimentari. Tra questi, Mara Filippi Morrione, moglie di Roberto Morrione, giornalista d’inchiesta Rai scomparso nel 2011 a cui è stato intitolato l’omonimo premio sul giornalismo investigativo. «Sapevamoche sui media questi temi tengono spesso banco, ma avere dati precisi sul fenomeno consentirà a tutti i colleghi e professionisti della comunicazione di avere una migliore consapevolezza della responsabilità che tutti noi abbiamo quando comunichiamo i temi alimentari. Perché il cibo non è solo un bene primario di sostentamento, ma è salute, cultura, stili di vita, economia, politica e molto altro. Vorremmo essere sempre più un luogo a disposizione di tutto il mondo dell’informazione e delle comunità scientifiche che si occupano della delicata questione alimentare, un luogo di incontro, di scambio di opinioni, idee, progetti, tra mondi diversi che hanno il comune obiettivo di migliorare la qualità dell’informazione verso i cittadini», sono le parole di Massimiliano Borgia, direttore del Festival.
Il Report sull’informazione alimentare nei media italiani è stato realizzato dalla società L’Eco della Stampa, analizzando 350.000 fonti e 1 milione di contenuti al giorno. Obiettivo: misurare l’impatto dei temi alimentari sui media, intercettare i temi più discussi e analizzare le modalità di informazione.
Più di 1,3 milioni sono le notizie divulgate dai media nel 2019 sul tema del food, di cui 730.000 sul web, 520.000 sulla stampa, 90.000 dalla radio e 31.000 in tv con un picco di informazione nel mese di ottobre, on cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione e l’attenzione sia mediatica che della società civile è più alta.
Da sottolineare come una notizia su 10 legata al tema del Made in Italy abbia riguardato il cibo e oltre 200mila pubblicazioni sul tema riguardino le denominazioni di origine: in testa le DOC (oltre 90mila), cui seguono DOP (oltre 62mila), IGP (oltre 36mila) e DOCG (oltre 27mila).
Ci sono tante curiosità che emergono dal rapporto. Per esempio, lo chef più citato dai media è Gordon Ramsay seguito da Alessandro Borghese e Joe Bastianich, mentre si sottolinea come stia cambiando il ruolo del consumatore, che è sempre più protagonista, o meglio, "consum-attore". Su questo punto, i dati sono stati commentati da Beatrice Pirotti, docente Bocconi e coordinatrice del Master of Management in Food & Beverage la quale ha sottolineato come un aspetto socialmente interessante sia che il cibo si vive, diventa esperienza, fa parte della vita di tutti i giorni, non più come consumo semplicemente funzionale – il doversi nutrire – ma anche e soprattutto come bene esperienziale in grado di aggregare le persone. Anche per questo si ha una compartecipazione sempre più vissuta tra consumatore e aziende.Il consumatore vuole dire la sua e le aziende utilizzano i social o le community online per promuovere nuove idee e nuovi prodotti, ascoltando quello che il cittadino dice.
321 è il numero di volte che in Italia, nel corso del 2019, si è parlato di "doggy bag", contro le oltre mille volte nel mondo. Il temine si è diffuso da qualche anno anche in Italia ed è un’espressione idiomatica che indica il portare gli avanzi di cibo del ristorante per mangiarlo a casa. Possiamo dedurre che l’argomento abbia iniziato a farsi spazio anche in Italia come conseguenza di una crescente sensibilità generale verso i temi della sostenibilità, dove gli stili d vita contribuiscono ad arginare lo spreco alimentare. A questo proposito, gli organizzatori del Festival del Giornalismo Alimentare hanno lanciato una petizione su Change.Org per rendere obbligatorio l’uso della “Food Bag”, la scatola che i ristoratori dovrebbero consegnare ai clienti per portare a casa il cibo avanzato. Una modalità con cui l’informazione può incidere sulla nostra cultura, sulle nostre abitudini e sulle scelte politiche.
Lia Curcio

Sono da sempre interessata alle questioni globali, amo viaggiare e conoscere culture diverse, mi appassionano le persone e le loro storie di vita in Italia e nel mondo. Parallelamente, mi occupo di progettazione in ambito educativo, interculturale e di sviluppo umano. Credo che i media abbiano una grande responsabilità culturale nel fare informazione e per questo ho scelto Unimondo: mi piacerebbe instillare curiosità, intuizioni e domande oltre il racconto, spesso stereotipato, del mondo di oggi.