Giovani e mafie, come si cresce nei clan?

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Come si diventa criminali? È questa la domanda a cui il rapporto “Under”, realizzato dall’Associazione Antimafie daSud, cerca di rispondere attraverso dati, storie e foto dei giovani, spesso minorenni, che per caso o per scelta sono entrati a far parte di organizzazioni criminali. Un esercito cresciuto all'ombra dei clan e dei “cattivi maestri” pronto anche a morire o a uccidere per soldi o per il fascino del potere.  Il dossier è stato presentato la scorsa settimana a Roma presso lo Spazio ÀP - Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti, in ricordo dell’anniversario della strage di Capaci, è stato curato dai giornalisti Marco Carta e Danilo Chirico e realizzato con il contributo di Fondazione con il Sud e pubblicata da Giulio Perrone Editore.

Un viaggio lungo dodici mesi nelle periferie del Mezzogiorno d’Italia e del Lazio per indagare il legame tra il mondo dei giovani e il sistema mafioso e che fa luce sulla trasmissione di ruoli e “valori”. “Da Palermo a Reggio Calabria, Bari, Napoli, Roma, seppur con sfumature diverse, è lo spaccio della droga, il principale reato di cui si macchiano i baby criminali - spiega Chirico -. Seguono la riscossione di tangenti e le intimidazioni, la detenzione di armi, le gambizzazioni e i delitti su commissione. Basti sapere che i minori denunciati per reati inerenti agli stupefacenti sono passati dagli appena 578 del 1984 ai 2.113 del ’90, fino ad arrivare ai 5.123 under 18 denunciati nel 2016. Cifre che, naturalmente, non dicono molto sul dato sommerso ma che spostano l’allarme dei ‘baby spacciatori’ ad almeno trent’anni fa”.

Nel dossier sono raccontate in prima persone le storie, note e meno note, dei giovani che abitano le nostre periferie: dalle ragazze della Locride, in Calabria, costrette al matrimonio per vincoli di sangue a quelle, ai giovani rampolli condannati a seguire le orme dei padri mafiosi, dagli emarginati dalle periferie di Roma ai minori del carcere minorile Malaspina di Palermo. Scuola e giustizia sono i pilastri intorno a cui ruotano i racconti dei protagonisti di “Under” e a cui sono dedicati due focus con le interviste a Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione e a Francesco Cascini, ex Capo Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia.

Non solo storie: l’ultima parte del dossier è dedicata all’immaginario dei giovani attraverso una analisi su cinema, social media e videogame. Ad arricchire il rapporto il reportage fotografico a cura di Pierpaolo Lo Giudice: un viaggio nel mondo marginale delle periferie urbane per raccontare quanto e come questi luoghi, in assenza di politiche sociali e in presenza di progetti architettonici sono diventati dei veri e propri ghetti.

Gabriella Lanza da Redattoresociale.it

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