Ritorno in Myanmar per oltre 500 profughi accolti nei campi thai

Stampa

Oltre 500 rifugiati birmani in Thailandia stanno facendo ritorno in Myanmar, poichè la sicurezza nei loro villaggi d’origine è in fase di miglioramento: lo afferma Aoife McDonnell, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) a Naypyidaw.

“Il primo gruppo di rimpatriati ha attraversato il confine 20 febbraio e ci aspettiamo che gli altri continuino nei prossimi giorni”, dichiara McDonnell. L'Unhcr ed suoi collaboratori forniscono ai profughi di ritorno consulenza ed informazioni sulle condizioni che troveranno nelle loro destinazioni. “I rifugiati – prosegue la portavoce – ricevono anche sostegno per il trasporto e assistenza per l’iniziale reinserimento. Al momento, l’Unhcr non reputa tuttavia che la situazione attuale sia del tutto favorevole alla promozione del rimpatrio volontario”.

In una dichiarazione diffusa la scorsa settimana, l'agenzia dell’Onu riferisce che i rifugiati partiranno alla volta del Myanmar sud-orientale da cinque campi situati lungo il confine ed attraverseranno gli Stati birmani di Kayin e Kayah.

Sono 97.577 i profughi – il 44,5% dei quali minori – che il governo di Bangkok accoglie nei nove campi allestiti lungo il confine. Distribuiti su quattro province, essi sono teatro di una tra le più lunghe crisi umanitarie al mondo. La maggior parte dei rifugiati appartiene a minoranze originarie del Myanmar; fugge da violenze e conflitti che vedono contrapposti il Tatmadaw (l'esercito birmano) e le organizzazioni armate ribelli di diversi gruppi etnici. Condannati ad una sorta di limbo giuridico, alcuni dei profughi vivono da più di 30 anni nei campi, definiti ancora “rifugi temporanei” dalle autorità.

Secondo i dati pubblicati nel dicembre 2018 dall’Unhcr, il 68% dei rifugiati ha raggiunto la Thailandia dallo Stato birmano di Kayin; il 17% dallo Stato Kayah; il 5% dalla regione di Bago e altrettanti da quella di Tanintharyi; il 4% è invece originario dello Stato Mon. I gruppi etnici più numerosi sono i Karen (84%) e Karenni (10%). Per quanto riguarda l’appartenenza religiosa, il 51% dei profughi è cristiano, il 36% buddista, l’8% musulmano ed il 5% animista.

Da Asianews.it

Ultime su questo tema

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

Una protesta diffusa e intensa

06 Ottobre 2025
Mai si era vista, in Italia e forse nel mondo, una mobilitazione così ampia, diffusa e intensa come quella a cui assistiamo e partecipiamo in questi giorni per Gaza, (Comune-Info)

In Sudan gli sforzi diplomatici sono insufficienti

05 Ottobre 2025
Non è solo l’assenza di cibo a provocare morte. Il Darfur, ad inizio giugno, è stato colpito da un’epidemia di colera. (Sara Cechetti)

Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro.

04 Ottobre 2025
Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro. Per non dimenticare Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

Video

TG3: Marcia della Pace Perugia-Assisi 2007