Dossier/ Le Olimpiadi nell’era Covid-19

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Foto: Pixabay.com

Le Olimpiadi di Tokyo le prime dell’era Covid-19 hanno preso il via venerdì 23 luglio, nonostante le incertezza causate dall’emergenza sanitaria ancora in corso. Ma quanto sono costate? Cosa ne pensa l’opinione pubblica? Ha ancora senso parlare di tregua olimpica? In questo dossier rispondiamo a questi interrogativi.

 Di seguito la tabella dei costi delle Olimpiadi fino al 2015 (studio della Business school dell’università di Oxford)

La tregua olimpica

“Tra qualche giorno, atleti da tutto il mondo si troveranno in Giappone per i Giochi Olimpici e Paralimpici, dopo aver superato ostacoli enormi per poter partecipare, nel pieno della pandemia del Covid-19. Noi dobbiamo dimostrare la stessa forza e solidarietà nei nostri sforzi per dare la pace al mondo”. A dirlo, in un videomessaggio, Antonio Guterres, segretario generale Onu.

“La Tregua olimpica – ha detto – rappresenta un tradizionale richiamo alla cessazione di ogni attività bellica durante lo svolgimento dei giochi. Persone e nazioni sono così in grado di utilizzare questa sospensione temporanea per stabilire cessate il fuoco durevoli e trovare strade che conducano a una pace sostenibile. Cercare la pace e unirsi intorno a obiettivi comuni è ancora più importante quest’anno, mentre lottiamo per mettere fine alla pandemia e dare vita a una ripresa forte, sostenibile e inclusiva”.

Guterres dunque ha chiesto: “a tutte le parti in conflitto di osservare la Tregua olimpica durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo, e di rafforzarla nelle settimane e nei mesi che seguiranno”. La stessa richiesta è arrivata anche dal presidente del Cio Thomas Bach.

La tradizione della ‘Tregua Olimpica’, o ‘Ekecheiria’, risale al IX secolo a.C. nell’Antica Grecia quando, durante i giochi, guerre e conflitti venivano interrotti per consentire viaggi sicuri. Anche Pierre De Coubertin, fondatore delle olimpiadi nell’epoca moderna, volle riprendere questo concetto adattandolo alla nuova dimensione globale. La ‘Tregua Olimpica’ è quindi ancora oggi l’obiettivo del Cio (Comitato Internazionale Olimpico) per “ispirare la pace attraverso lo sport”.

Una tradizione che oggi trova ben poca applicazione, dal momento che non ci risulta che le guerre e i conflitti in corso abbiano subito stop. Nella storia, infatti, nessun conflitto si è interrotto per dar spazio ai Giochi, anzi le due guerre mondiali hanno fatto saltare tre edizioni delle Olimpiadi estive e due dei Giochi invernali.

Olimpiadi e Covid-19

“L’obiettivo non è non avere il coronavirus a Tokyo. L’obiettivo è evitare che questi casi individuali formino cluster ed eventi superdiffusori”. Questa la missione dei giochi olimpidi di Tokyo secondo Brian McCloskey, consigliere del Comitato Internazionale Olimpico sulle misure anti-covid. I giochi coinvolgono quindicimila atleti, decine di migliaia di persone tra familiari, staff, preparatori, giudici di gara e giornalisti da 200 diversi Paesi.

Le Olimpiadi si svolgono in un Paese che è di nuovo in stato di emergenza sanitaria per una forte crescita e mentre l’OMS ha lanciato un nuovo allarme sulla “forte probabilità che emergano nuove e forse più pericolose varianti che potrebbero essere ancora più difficili da controllare”. Gli atleti non devono necessariamente essere vaccinati, né per entrare in Giappone né per partecipare alle Olimpiadi. Gli atleti vaccinati non saranno trattati diversamente da quelli non vaccinati.

Da Atlanteguerre.it

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