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Vicenza: mobilitazioni contro raddoppio base Usa, Governo favorevole
Diplomazia popolare
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Dopo quella di domenica scorsa, due mobilitazioni promosse dall'Assemblea permanente cittadina contro l'ampliamento della base Usa di Vicenza nel terreno dell'aeroporto Dal Molin sono in programma per oggi e giovedì: entro il 19 gennaio, infatti, il Governo dovrebbe decidere e un eventuale silenzio verrebbe considerato un no e il progetto di riunificazione della 173 Brigata aviotrasportata sarà effettuato in Germania che sembra essersi proposta di accollarsi tutte le spese di costruzione della nuova base.
Un vertice notturno a Palazzo Chigi tra il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, il ministro della Difesa Arturo Parisi e il Presidente del Consiglio Romano Prodi pare aver portato alla decisione dell'ampliamento della base militare -riporta L'Unità online. E in serata il Presidente del Consiglio, Romano Prodi ha sorpreso tutti annunciando da Bucarest dove si trova in visita: "Sto per comunicare all'ambasciatore statunitense che il Governo italiano non si oppone alla decisione presa dal Governo precedente e dal Comune di Vicenza a che venga ampliata la base militare".
Il Coordinamento dei Comitati dei Cittadini di Vicenza che in questi mesi si sono mobilitati, attraverso raccolta di firme e iniziative pubbliche, contro il progetto di ampliamento ha subito inviato una lettera aperta ai Ministri del Governo chiedendo "di rispettare il Programma dell'Unione con cui siete stati eletti".
Il progetto è fortemente contestato dai pacifisti locali, ma nei mesi scorsi il Consiglio comunale, retto da una maggioranza di centrodestra, ha dato parere favorevole. Il Ministero della Difesa nei giorni scorsi ha affermato però che "il comune di Vicenza è inadempiente. Il comune deve ancora inviare pareri tecnici obbligatori, come la valutazione dell'impatto ambientale, urbanistico, sociale. Ma finora qui al ministero è arrivato soltanto l'ordine del giorno del comune di Vicenza che esprime parere favorevole alla costruzione della nuova base".
Il caso dell'aeroporto Dal Molin nasce da un accordo segreto, di un paio d'anni fa, tra il precedente governo Berlusconi e il sindaco di Vicenza Hullweck, che, senza rendere partecipi nè i cittadini, nè il Consiglio comunale, si rese disponibile ad accogliere nel territorio vicentino una nuova base americana. Solo nel maggio del 2006 cominciarono a circolare le prime notizie sul progetto e così i cittadini residenti nelle zone limitrofe alla nuova base, costituitisi in sei comitati, cominciarono ad agire in modo coordinato.
La nuova base americana andrebbe ad occupare una zona a nord del comune di Vicenza nell'attuale aeroporto civile Dal Molin e servirebbe agli USA per riunire la 173^ Brigata aviotrasportata Airborne, attualmente presente in parte ad Aviano (Pordenone) e in parte Germania. Un sondaggio della Demos condotto dal sociologo di Ilvo Diamanti riporta che il 61% dei cittadini è contrario all'ampliamento della Base americana. I motivi del "no" sono vari e possono essere riassunti nel fatto che il progetto è devastante, sia da un punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico, perchè una città Unesco, come Vicenza, non può fondare la sua esistenza su un'economia di guerra" - evidenziano i comitati locali. [GB]