Vicenza: le proteste delle associazioni per raddoppio base Usa

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La decisione del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, di "non opporsi alla decisione presa dal governo precedente e dal Comune" al raddoppio della base militare americana di Vicenza ha suscitato la presa di posizione di numerose associazioni nazionali oltre che della società civile locale che fa capo al coordinamento Altravicenza.

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime "la propria insoddisfazione" per la decisione assunta dal Governo italiano di "non opporsi" all'ampliamento della base militare dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza e lancia un appello al presidente del Consiglio: la pace e lo sviluppo si perseguono con decisioni diametralmente opposte. Per il CNCA non opporsi all'ampliamento di una base militare in cui sono stanziate, oltretutto, forze armate impegnate fortemente sul fronte della cosiddetta "lotta al terrorismo" - come è il caso della 173esima brigata aviotrasportata americana, impiegata sia in Iraq sia in Afghanistan - significa non ostacolare un modo di intendere e praticare le relazioni internazionali e i conflitti politici che non corrisponde affatto a quell'approccio saggio, equilibrato, equo e realmente aperto al dialogo che pure il nostro paese e l'Unione Europea affermano essere ineludibile per affrontare le gravi situazioni di crisi e di squilibrio che si moltiplicano nel pianeta".

Il Movimento Nonviolento sostiene che la posizione assunta dal Governo Prodi "contrasta con l'urgente necessità di atti concreti per fermare la politica militarista che da troppi anni il nostro Paese ha assunto". "Le buone intenzioni del Governo restano sulla carta, mentre vanno avanti i fatti" - afferma la nota. "Come Movimento Nonviolento abbiamo ribadito anche nell'ultimo nostro Congresso la necessità per l'Italia di uscire dall'Allenaza atlantica della Nato, e rafforzare invece la posizione autonoma dell'Europa come potenza di pace, anzichè vassallo militare. Questo lo si deve fare, ovviamente, incominciando a ridurre le basi militari americane sul territorio europeo (alcune delle quali detengono anche armamento atomico), e non concedendo invece il raddoppio".

La Lega Obiettori di coscienza (Loc) nel ribadire la contrarietà alla decisione nota che "è in gioco oltre alla sovranità nazionale, la credibilità di una impronta indipendente, europea, di pace della politica estera italiana". "Il problema, a nostro parere, non è semplicemente opporsi ad un ampliamento delle servitù militari nefasto socialmente ed ambientalmente per la città veneta; ma contrastare un progetto funzionale per la "guerra unica" al terrorismo dichiarata dagli Usa in termini inaccettabili per lo stesso programma dell'Unione, per gli interessi del nostro Paese oltre che per la vocazione pacifista del patto fondativo della nostra Repubblica sancito dalla Costituzione". "In questa inaccettabile logica di guerra "globale, preventiva e parmanente" la base di Vicenza, ospitando la 173 Brigata, sarà il perno operativo del fronte Sud per le operazioni unilateralmente perseguite dagli Stati Uniti" - nota la Loc.

E l'associazione Obiettori Nonviolenti ricorda che nel programma di governo "si fa riferimento ad una ridefinizione delle servitù militari, coinvolgendo le popolazioni locali, ad una riduzione delle spese per gli armamenti e ad un sostegno al servizio civile": impegni che sono stati disattesi dalle recenti decisioni governative. "I fatti ci dicono che si autorizza il raddoppio della base militare di Vicenza, malgrado oltre il 70% della popolazione sia contraria, che nella finanziaria appena approvata si sono aumentate le spese militari del 10%, giustificate solo da uno stato di guerra, mentre non si sono trovati i fondi necessari per valorizzare la risorsa del servizio civile volontario, che si stanno per gettare al vento decine di miliardi di euro per il nuovo velivolo da combattimanto con capacità nucleari Joint Strike Fighter. Tutto questo è abberrante, soprattutto perché serve solo ad essere più realisti del re e dimostrare di essere alleati fedeli degli USA, alla faccia della vocazione europeista. E' ora - conclude la nota di AON - di avviare in Parlamento e nel paese un serio dibattito sul nostro modello di difesa, per capire quali sono i nostri obiettivi di politica estera e di quali strumenti dobbiamo dotarci, senza appaltare tali scelte ai vertici dell'industria delle armi ed ai vertici delle Forze Armate, come sta avvenendo per il riordino annunciato ieri in Parlamento dal Generale Vincenzo Camporini".

Anche per il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti l'assenso del governo italiano all'allargamento della base Usa a Vicenza "è un gravissimo errore da correggere al più presto"

Numerose anche le prese di posizione contrarie alla decisione del Governo, da parte di parlamentari della stessa coalizione di governo. [GB]

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