Vicenza: 'No dal Molin' chiede al sindaco rispetto delle promesse

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A Vicenza è stato eletto sindaco Achille Variati, candidato del Partito Democratico. Nonostante l'ampio svantaggio del primo turno elettorale, Variati ha vinto con il 50,5% dei voti cioè con 523 preferenze in più della candidata del PdL. Determinante è stato il sostegno della lista del movimento "No Dal Molin", contrario alla costruzione della seconda base militare sul territorio vicentino, che al primo turno aveva raggiunto il 5% e nel ballottaggio si è schierato con Variati.

"Facciamo al nuovo sindaco i più sentiti auguri perché sappia segnare una forte discontinuità con il passato amministrando la città nell'interesse dei cittadini" - scrive in un comunicato il movimento 'No Dal Molin'. "La vicenda Dal Molin è stata determinante nel risultato delle elezioni amministrative vicentine. Ha vinto chi, in campagna elettorale, si è dichiarato contrario al progetto statunitense. Ora ci aspettiamo il rispetto del patto che Achille Variati ha fatto con la città: il nuovo consiglio comunale dovrà immediatamente annullare l'ordine del giorno che esprimeva parere favorevole all'installazione militare" - prosegue la nota sottolineando come "chi ha voluto trasformare la scadenza amministrativa in un referendum sul 'Dal Molin' "non solo ha perso le elezioni, ma ha anche avuto l'ennesima prova che gran parte della città è contraria al progetto che la giunta passata ha accettato supinamente".

Achille Variati aveva già ricoperto la carica di sindaco di Vicenza dal 1990 al 1995 e sulla questione dell'ampliamento della base americana 'Dal Molin' nel suo programma scrive: "Vogliamo una città che possa scegliere, anziché subire, quale futuro costruire per sé e per la comunità dei suoi cittadini. La questione del Dal Molin è stata un'esperienza che ha lacerato e diviso profondamente la città, soprattutto per la mancata trasparenza del processo decisionale: ma molto negativa anche per l'impatto sugli equilibri urbanistici ed ambientali di Vicenza. Ribadiamo, verso la realizzazione della nuova base militare al Dal Molin, una netta contrarietà, che sarà formalizzata nel nuovo consiglio comunale". "Sarà compito della nuova amministrazione comunale - continua il testo - esigere dal governo le informazioni finora mancate, e promuovere forme adeguate di consultazione attraverso le quali la città possa esprimere finalmente il proprio parere in modo definitivo. Riteniamo che il metodo sia condizione essenziale per riappacificare e unire la nostra comunità. L'amministrazione comunale dovrà quindi agire, ovviamente nel suo ruolo di attore istituzionale, nel rispetto della volontà della maggioranza dei vicentini".

Sempre in merito alla costruzione della nuova base americana 'Dal Molin' nel suo discorso conclusivo, Variati ha dichiarato: "Dopo averci detto che era un'opportunità straordinaria per la nostra città, ora parlano di risarcimento, di indennizzo. Ecco, questa idea che tutto, la nostra terra, la nostra dignità, la nostra stessa anima, che tutto possa essere comprato, questa idea è insopportabile. Questa idea che tutto abbia un prezzo, è un'idea insopportabile".

E, nei giorni precedenti alle elezioni in merito al presidio del 'No Dal Molin' Variati aveva dichiarato che "un luogo di partecipazione e democrazia, come è il presidio, non deve essere smantellato con ruspe e ordinanze". "Un sindaco non erige muri contro la protesta, anche e soprattutto quando questa protesta è contro il suo operato e le sue scelte. E un sindaco vero sa come trovare soluzioni per conciliare il rispetto necessario della legalità, che non può conoscere sconti, con il diritto, sancito dalla Costituzione repubblicana, alla libera espressione democratica. E' una questione di metodo: anzichè trincerarsi dietro una sordità brandita come strumento di divisione e rifiuto del dialogo, basta attuare una politica di confronto aperto. Vicenza ne avrebbe beneficiato, in questi anni difficili. Ed è il metodo che userò se sarò eletto sindaco".

Intanto, il Tar del Veneto ha stabilito che il Ministero della Difesa dovrà mettere a disposizione degli avvocati delle associazioni che si battono contro l'ampliamento della base tutto il carteggio tra il governo italiano e il Pentagono: si tratta di documenti che finora nessuno ha mai potuto vedere. [GB]

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