Ue: firma Costituzione, paesi con e senza referendum

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Tutto è pronto per domani a Roma quando i capi di stato di 25 paesi firmeranno in Campidoglio la Costituzione Europea, meglio definito come trattato costituzionale europeo. "La Costituzione europea esprime la volontà di agire insieme, riflette i valori comuni dei 25 stati membri, pur preservando le diverse identità dei paesi" si legge sul sito dell'Unione Europea. L' obbiettivo è quello di semplificare il processo decisionale, rendere l'Europa più efficace e avvicinarla ulteriormente ai cittadini. Ogni paese secondo le sue regole costituzionali dovrà poi ratificare la Costituzione o con un referendum o attraverso la via parlamentare. E domani il Consiglio dei ministri approverà un disegno di legge di ratifica, togliendo quindi la possibilità di un referendum sulla Costituzione, anche perché servirebbe una apposita legge. L'Obiettivo di Palazzo Chigi è di far approvare la legge ordinaria di ratifica entro la fine del 2004 da almeno da un ramo del Parlamento.

Ma ci sono altri paesi che si affideranno a una consultazione popolare. Per esempio la Danimarca che prevede il referenudm per ovviare a un problema tecnico in quanto in base alla Costituzione danese qualunque trasferimento di funzioni e poteri costituzionali ad organizzazioni internazionali o sovranazionali deve essere approvato da una maggioranza di cinque sesti del Parlamento o, in assenza, da referendum popolare.

Non esistendo tale maggioranza parlamentare a favore del Trattato costituzionale, la sua ratifica sarà, dunque, affidata al voto popolare giuridicamente vincolante ed il cui esito appare alquanto incerto, anche sulla scia di quelli già tenuti in materia di Unione europea. Anche la Francia e l'Irlanda decideranno la ratifica con un referendum popolare nell'autunno del 2005. In Portogallo si terrà il referendum probabilmente nell'estate del 2005. Nessuna data è stata decisa invece per il referendum in Inghilterra. Il Lussemburgo ha deciso di far pronunciare sia il Parlamento, sia la cittadinanza con un referendum consultivo. La Repubblica Ceca ha proposto un referendum che potrebbe aver luogo a giugno 2006 ma per realizzare il progetto occorrera' una nuova legge sui referendum. La Spagna invece sarà la prima ad avere il referendum previsto per il 20 febbraio prossimo.

Dalla Tavola della Pace arriva un monito affinchè trovi posto nella Costituzione Europea un richiamo al ripudio della guerra iscrivendo la parola pace non più tra gli obiettivi dell'Unione ma tra i valori della nostra Europa. Il perché della richiesta è evidente: se la pace resta solo un generico obiettivo, anche la guerra può essere considerata come un mezzo per perseguirla. "Il risultato è deludente e preoccupante perché impedisce all'Europa di fare quel balzo in avanti che è necessario per mettere un freno al dilagare della guerra, dell'ingiustizia, del terrorismo e del crescente disordine internazionale" ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace. Nonostante questo le reti della società civile non si rassegnano e rilanciano un appello al nuovo Parlamento Europeo appena eletto perché il ripudio della guerra e il diritto alla pace, che non hanno trovato posto nella "Costituzione Europea", diventino oggetto di una chiara Risoluzione. La nuova raccolta delle firme è già iniziata sul sito.

Domani pomeriggio 29 ottobre si terrà a Roma presso l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo si terrà un incontro aperto della società civile italiana sul ruolo dei movimenti nel processo costituente per un'Europa pacifista, democratica, sociale e federale. L'evento intitolato "Un'altra europa è possibile" prevede interventi di rappresentanti dei movimenti, associazioni, sindacati, degli enti locali e dei partiti che contribuiscono al dibattito costituzionale europeo. Il tutto sarà coordinato dal Forum per la democrazia costituzionale e dal Movimento Federalista Europeo (Mfe). E proprio l'Mfe ha dimostrato il suo compiacimento per lo spostamento della nomina della Commissione europea. "Si tratta di una vittoria decisiva della democrazia europea. Il Parlamento europeo, unico legittimo rappresentante dei cittadini europei, ha reagito con fierezza negando la fiducia alla Commissione che non è affatto destinata a rimanere il "segretariato dei governi". Per l'Mfe "il Parlamento europeo, che in questi giorni si è conquistato la gratitudine dei cittadini europei, deve ora chiedere alla Commissione europea di non restare neutrale di fronte alla battaglia che si sta aprendo sulla ratifica della Costituzione europea. La Costituzione europea non è perfetta ma deve essere ratificata subito per arginare l'ondata di euroscetticismo che serpeggia in molti paesi europei e per rilanciare al più presto la lotta per il rafforzamento dell'Unione, con l'abolizione del paralizzante e antidemocratico diritto di veto dei governi".

Fonti: Movimento Federalista Europeo, Tavola della Pace, Rai News 24, Unione Europea

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