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Padova: a 'Diritti+Umani' si parla di Aids e nuove schiavitù
Diplomazia popolare
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Continuano le iniziative nell'ambito di "Diritti+Umani", la rassegna in programma a Padova fino al 14 dicembre. Un mese di eventi, fra convegni, dibattiti, mostre, film, incontri con l'autore, percorsi per le scuole, teatro e musica: un mix di cultura e spettacolo per parlare a tutti di diritti delle persone e dei popoli e far conoscere le realtà del territorio che ogni giorno si impegnano nella loro promozione.
All'indomani della Giornata Mondiale contro l'AIDS, celebrata il 1° dicembre scorso, anche "Diritti+Umani" in collaborazione con AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) rivolge l'attenzione a questa malattia di difficile comprensione, circondata da paure, pregiudizi, cattiva informazione e tante incertezze.
Alle 18.00 la presentazione del volume "Oltre l'AIDS. Fatti, persone, strategie, risorse", un viaggio dentro la malattia dall'Africa alla Cina, dalla Russia all'Italia, dal centro alle periferie..., e il dibattito pubblico coordinato da Paolo De Stefani, collaboratore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova. Interverranno Daniela Colombo (Associazione Italiane Donne per lo Sviluppo), Annamaria Colombani (croce Rossa Italiana - Comitato provinciale di Padova), Mara Mabilia (Medici con l'Africa Cuamm).
Alle 19.30, sempre alla Multisala MPX, sarà inaugurata la mostra fotografica "Positive Lives", un progetto internazionale che ha lo scopo di fotografare e documentare l'impatto sociale ed emotivo della pandemia dell'HIV/AIDS, cercando di porre l'attenzione sulle risposte umane positive a questa crisi mondiale. Attraverso cinquanta scatti realizzati da trenta fotografi di fama internazionale, "Positive Lives" dà un contributo alla comprensione, all'azione e al contrasto dei pregiudizi che spesso circondano chi convive con l'HIV/AIDS. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 20 dicembre.
"Quali diritti in Iran?" è il titolo del convegno che si terrà sempre venerdì 7 dicembre alle 20.30 a Palazzo Moroni (Sala Anziani), a cura dell'Unione per la democrazia in Iran.
Inoltre, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti umani - che celebra la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, sottoscritta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948 - "Diritti+Umani", in collaborazione con la Scuola di Musica "G. Gershwin", propone "Diritti e rovesci: le nuove schiavitù", spettacolo di teatro e musica in programma lunedì 10 dicembre alle ore 21.00 al Multisala MPX di via Bonporti, 22 (ingresso 10 ; ridotto per studenti 5 ). Sul palco artisti padovani, ma non solo, che daranno voce e volto alle storie inedite scritte per l'occasione da tre scrittori immigrati. Storie di nuove schiavitù, che parlano di dipendenze, sfruttamento, umiliazioni, ma che raccontano anche la presa di coscienza, l'emancipazione, il riscatto, a partire dall'esperienza diretta degli autori, portatori di quel punto di vista esterno che consente al pubblico e alla società tutta di riconoscere anche le proprie contraddizioni e lati oscuri.
Pamela Villoresi porterà in scena il testo Fare la guerra a un intimo della scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah, una storia al femminile sulle privazioni subite da una ragazza alla pari africana sfruttata dai suoi datori di lavoro. L'armadillo di Milton Fernandez, uruguayano, sarà invece interpretato da Ivano Marescotti, che racconterà la schiavitù di un'intera comunità defraudata dell'unica sorgente d'acqua, da parte di una multinazionale. Sarà infine l'attore padovano Roberto Citran a dare voce a Nel nome della dea Rebecca, opera di Karim Metref che ha per protagonista la badante Lourdes, costretta a subire lo sfruttamento lavorativo e anche sessuale nella casa in cui presta servizio.
La performance teatrale, diretta dalla regista Velia Mantegazza, sarà accompagnata dalla musica dal vivo del quintetto composto da Maurizio Camardi (sassofono), Patrizio Fariselli (pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso), U.T. Gandhi (batteria), Vincenzo Zitello (arpa).
"Il tema dello spettacolo potrebbe sembrare anacronistico, ma purtroppo non lo è - afferma Matteo Mascia, coordinatore di "Diritti+Umani e direttore di ADUSU (Associazione Diritti Umani-Sviluppo Umano) -; perché se è vero che l'istituto della schiavitù è stato cancellato nei codici e nelle leggi, non dobbiamo certo dimenticare che è purtroppo ancora presente nella pratica e talvolta anche nella coscienza giuridica di molti Paesi".
Ecco perché è fondamentale continuare a parlarne e portare all'attenzione di tutti le molte realtà del mondo civile e della cultura che promuovono il tema dei diritti umani. "Sono oltre 1097 le associazioni padovane che si occupano di cooperazione, diritti umani, volontariato - ricorda Francesco Bicciato, assessore alle Culture e integrazioni, Cooperazione e relazioni internazionali, Politiche di pace del Comune di Padova - ma troppo spesso lavorano nel silenzio. Dobbiamo invece sforzarci di dare loro una voce, per non lasciare che pericolosi rigurgiti di odio xenofobo prendano il sopravvento". E un invito ufficiale allo spettacolo di lunedì, Bicciato lo ha rivolto ai sindaci di Montegrotto e Cittadella, con l'obiettivo di "offrire loro la possibilità di conoscere più da vicino i problemi degli immigrati e prendere così coscienza della necessità di nuove politiche di convivenza, che siano rispettose della nostra Costituzione e della stessa Dichiarazione universale dei diritti umani".
"Padova si conferma ancora una volta città attenta al tema dei diritti - dice Maurizio Camardi direttore artistico della scuola di musica "G. Gershwin" - chiamando a raccolta attori e musicisti che con la loro arte promuovono i temi di natura sociale e l'impegno civile".