Giornata della nonviolenza: eventi nel mondo, la Tavola ha incontrato Prodi

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Numerosi gli eventi per la prima "Giornata internazionale della non-violenza" che l'Assemblea Generale dell'Onu ha indetto per oggi 2 ottobre, anniversario della nascita del Mahatma Gandhi. "L'ispirazione che ci viene dal Mahatma Gandhi è oggi necessaria più che mai" - ha sottolineato il Segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-Moon nel suo messaggio per la giornata, indetta dall'Assemblea Generale il 15 giugno scorso.

"Tutto attorno a noi vediamo comunità sempre più invischiate nell'intolleranza e nelle tensioni tra culture. Vediamo il dogma dell'estremismo e delle ideologie violente guadagnare terreno, mentre le forze moderate indietreggiano" - ha sottolineato il Segretario Generale dell'Onu. "Di recente, siamo stati testimoni della forza letale usata contro manifestanti disarmati e non-violenti, i quali erano un esempio degli insegnamenti del Mahatma" - ha continuato il Segretario Generale dell'Onu facendo chiaro rifermimento alla dura repressione usata in questi giorni dal regime birmano.

Sempre alle Nazioni Unite, dove è in corso la 62esima Assemblea Generale, il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, l'arcivescovo Dominique Mamberti nel suo intervento ha affermato che "nei difficili crocevia in cui si trova oggi l'umanità, l'uso della forza non rappresenta più una soluzione sostenibile" evidenziando poi l'importanza di "aiutare la Conferenza sul disarmo a trovare una via d'uscita all'impasse nel quale sta languendo da oltre un decennio", di "ridare vigore al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari" e impegnarsi per la messa al bando di tali armi. Secondo monsignor Mamberti (vedi intervento in .pdf), le Nazioni Unite sono chiamate oggi anche "a compiere ulteriori passi nel controllo delle armi convenzionali, incluse quella di piccolo calibro e le armi leggere" oltre che a fornire "una risposta rapida" al problema delle bombe a grappolo, "un imperativo etico a causa dell'alto costo in vite umane".

Celebrazioni per la "Giornata internazionale della non-violenza" in India, paese natale del Mahatma Gandhi, dove il primo ministro Manmohan Singh ha ricordato il valore dell'Ahimsa (nonviolenza) lamentando la sua dimenticanza. "Più di una volta ho pensato che abbiamo dimenticato l'importanza della 'Ahimsa'. Ma il suo valore è rilevante anche oggi sia come stile di vita sia come metodo di governo" - ha detto il Primo Ministro indiano sottolineando che la "nonviolenza non è per i codardi ma per i coraggiosi". La Presidente del Parlamento indiano Sonia Gandhi ha mandato nei giorni scorsi un messaggio al Segretario Generale dell'Onu ed era oggi presente all'Onu per le celebrazioni della Giornata.

Convegni e conferenze sulla figura di Gandhi anche in Italia dove per l'occasione l'Unesco ha promosso ieri a Venezia una 'Conferenza su Gandhi' con Giuliano Pontara e Rocco Altieri e oggi una tavola rotonda a Udine su "Etica e Politica in Gandhi" con Johan Galtung, Ekkehart Krippendorff e Giuliano Pontara, moderata da Rocco Altieri. Richiama la figura di Ghandi - e contestualmente quella di San Francesco d'Assisi (il cui anniversario della morte ricorre il 4 ottobre) - un editoriale sui fatti della Birmania di Mao Valpiana del Movimento nonviolento.

E oggi, in vista della marcia Perugia-Assisi e all'inizio delle manifestazioni della Settimana della Pace, alcuni rappresentanti degli Enti Locali e della Tavola della Pace hanno incontrato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al quale è stata consegnato un documento di valutazione delle 'politiche di pace' del primo anno del suo governo.

"Sono stati incontri positivi - racconta Grazia Bellini, con Flavio Lotti coordinatrice della Tavola - e abbiamo raccolto la disponibilità del mondo politico a confrontarsi sui nostri temi. Oltre al presidente del Consiglio, i rappresentanti della Tavola della Pace hanno incontrato anche il presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, il sottosegretario agli Esteri Vittorio Craxi, la viceministra agli Esteri Patrizia Sentinelli e diversi altri rappresentanti istituzionali.

"L'incontro col presidente del Consiglio è stato positivo, perché abbiamo stabilito per la prima volta un rapporto diretto" - ha ribadito Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, in una conferenza stampa. "Non abbiamo taciuto le ragioni del nostro dissenso, a cominciare dalla base Usa di Vicenza, ma soprattutto gli abbiamo chiesto di mettere fine a un paradosso: l'Italia ha una enorme quantità di associazioni ed enti locali che lavorano con competenza nel settore della cooperazione, ma il ministero degli Esteri non li considera con la dovuta attenzione". "Pertanto, abbiamo chiesto al premier di istituire a Palazzo Chigi un tavolo permanente per le politiche della pace, complementare al lavoro del ministero degli Esteri" - ha detto Lotti. Nella sua ricostruzione dell'incontro di stamattina, Prodi ha chiesto due settimane di tempo per dare una risposta.

La Tavola per la Pace riconosce nel documento di bilancio di un anno del governo Prodi che per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo "c'è una forte inversione di tendenza rispetto al Governo Berlusconi", ma che rischia di essere vanificata dalla Legge Finanziaria per il 2008, approvata insieme al Decreto Fiscale. "Invece dei 1.700 milioni di euro aggiuntivi promessi con il DPEF, il Governo ha deciso di stanziare solo 100 milioni di euro/anno per il triennio 2008-2010" - riporta il documento.

Per quanto riguarda invece la politica estera il documento della Tavola afferma che "il governo sta cercando di costruire una politica di prevenzione diplomatica e non violenta dei conflitti con la cooperazione, una politica diplomatica di peacekeeping non interventista e appoggiata a un'azione negoziale tra i diversi soggetti coinvolti a livello locale, regionale e con un ruolo centrale dell'Onu", ma evidenzia anche "il forte intreccio tra apparato dell'industria militare e apparato politico" e "il paradosso di una politica estera partecipata ma con enfasi su apparato militare inteso anche come rafforzamento della presenza italiana nel mondo".

Ma sono soprattutto le politiche di difesa "il settore di maggiore sofferenza": "si portano avanti in perfetta sintonia accordi del governo precedente" - afferma il documento sottolineando che "il Governo Prodi non si è dimostrato disponibile a un confronto vero con la società civile, come dimostra la decisione di confermare l'accordo concluso dal precedente esecutivo con gli USA sulla nuova base di Vicenza e la partecipazione italiana alla costruzione del caccia F-35 Joint Strike Fighter". [GB]

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