Africa: oggi in marcia a Nairobi, domani il 'Darfur Day'

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"We all want peace": con questo slogan è iniziata oggi a Nairobi la grande marcia per la pace che intende promuovere "una società più inclusiva". Organizzata dall'Africa Peace Point in collaborazione con la Tavola della Pace la marcia si prefigge di unire le comunità, cercando di superare le differenze sociali e politiche per ottenere, tutti insieme, pace e sviluppo in vista delle elezioni generali che si terranno a dicembre.

"La marcia di quest'anno servirà in particolare a mettere in luce i problemi socio-politici, economici e culturali che portano all'esclusione di una larga fetta della comunità. Su questi problemi insisteremo per arrivare al voto con un'idea precisa di quello che vogliamo ottenere" - affermano gli organizzatori. "Le differenze sociali esistono e sono anche molto forti, riguardano l'accesso all'educazione, il diritto alla casa e al lavoro. Ma tutti vogliamo la pace, perché solo la pace porta sviluppo. Per questo alla marcia ci saranno persone di tutti i ceti sociali e di tutti gli orientamenti politici: è un movimento che parte dalle radici della nostra comunità e che vuole unire e superare le differenze" - afferma Michael Ochineg, fondatore di Africa Peace Point.

Presente anche una delegazione della marcia Marcia Perugia-Assisi per sancire un gemellaggio non solo ideale tra le due manifestazioni. Proprio la marcia per la pace negli slum di Nairobi segna infatti l'avvio simbolico della Perugia-Assisi. "Vado a Nairobi per mantenere gli impegni che ci siamo assunti a gennaio in occasione del Forum Sociale Mondiale e per proseguire un cammino che il 7 ottobre ci vedrà nuovamente insieme marciare verso Assisi" - ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, alla vigilia dell'evento. "Sarò a Nairobi per condividere questa giornata straordinaria d'impegno per la pace con i più poveri della terra. La marcia di Nairobi sarà una nuova occasione per testimoniare la nostra volontà di costruire una sempre più solida alleanza con l'Africa e gli africani e riconoscere le nostre responsabilità. La pace si ottiene solo costruendo una città più inclusiva in un'Europa e in un mondo più inclusivi".

La marcia di Nairobi ha preso il via dalla baraccopoli di Kibera e si concluderà a Uhuru Park e vede la partecipazione per lo più di abitanti delle oltre 200 baraccopoli di Nairobi. Una marcia attraverso insediamenti umani di baracche privi di fogne e diritti nella capitale del Kenya dove più alta e stridente è la contraddizione tra i ricchi e i poveri. "Una marcia nel cuore dell'Africa che chiede pace e giustizia per sé e per il mondo intero" - affermano gli organizzatori. Temi che verrano ripresi anche in una Conferenza internazionale che si terrà dicembre, sempre a Nairobi, su "Risorse e conflitti in Africa" che metterà in luce come i diversi conflitti locali per il controllo delle risorse hanno sconvolto l'esistenza di milioni di persone in Africa. Conflitti troppo spesso interpretati e spiegati eslusivamente con le categorie di "conflitti etnici", "tribalismo" e "malgoverno", dimenticando i forti interessi economici e politici internazionali che li hanno sostenuti e acuiti.

E su uno di questi "conflitti dimenticati" intende porre l'attenzione anche la "Giornata per il Darfur" promossa per domani, domenica 16 settembre, dalla "Save Darfur Coalition" con manifestazioni e azioni in tutto il mondo a favore della regione sudanese dove le violenze nell'arco di quattro anni hanno provocato non meno di 200mila morti e due milioni e mezzo di sfollati. La manifestazione è promossa in Italia da "Italians for Darfur domani, 16 settembre ospiterà a Roma la staffetta per il Darfur Day partita da Oure in Ciad e eventi informativi sul Darfur.

Ieri nella conferenza stampa a conclusione dell'incontro a Roma con il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il presidente sudanese, Omar El Bashir ha manifestato l'impegno del suo governo per un cessate il fuoco unilaterale in Darfur in vista dei negoziati di pace che si dovrebbero tenere il prossimo 27 ottobre a Tripoli. [GB]

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