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Abruzzo: i cantieri del dialogo della Rete nonviolenta
Diplomazia popolare
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Rete di Nonviolenta Abruzzo sta diventando lo snodo centrale per la costruzione anche di un Distretto di Economia Solidale (DES) che coinvolgerà non solo Pescara e Chieti, ma anche altri centri della regione adriatica. In questi primi anni di attività le iniziative della Rete Nonviolenta Abruzzo si sono articolate in cicli tematici. Il primo ciclo nel 2003 ha avuto come tema principale quello della cultura della convivialità delle differenze. Il secondo l'anno dopo quello della sobrietà. L'anno scorso il tema era "Un altro mondo già esiste", titolo esplicativo da solo della scelta positiva della Rete, che alla sterile protesta ha preferito dedicare lo sguardo alle tante realtà nonviolente, pacifiste, solidali che tentano di costruire "Una pace preventiva" (come scritto nel sottotitolo dello stesso ciclo).
Il ciclo di quest'anno, che già ha avuto i suoi primi appuntamenti, si intitola "I cantieri del dialogo". In continuità con il ciclo dell'anno scorso intende portare a scoprire luoghi, esperienze, associazioni e movimenti che portano avanti il dialogo e la convivenza pacifica tra persone e culture. Il programma completo e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito della Rete Nonviolenta Abruzzo.
La Rete nonviolenta è nata dall'esperienza della Rete Lilliput. "Noi associazioni, gruppi e cittadini impegnati nel volontariato, nel mondo della cultura, nella cooperazione Nord/Sud, nel commercio e nella finanza etica, nel sindacato, nei centri sociali, nella difesa dell'ambiente, nel mondo religioso, nel campo della solidarietà, della pace e della nonviolenza diamo avio alla Rete di Lilliput scrivevano nel manifesto che nel 1999 sottoscrissero alcune associazioni e movimenti italiani.
Erano appena passati i giorni del Wto di Seattle, nei quali la società civile mondiale, accanto al Sud del Mondo, si poneva come attore sullo scenario della globalizzazione. Da quel Manifesto prese l'avvio la Rete Lilliput, non l'unica ma sicuramente la più originale tra i tentativi di aggregazione della società civile italiana. Gli anni a cavallo tra la fine del secolo scorso e il biennio 2001 (l'anno del G8 di Genova) e 2002 (quando raggiunse rapidamente un grandissimo successo la campagna "Pace da tutti i balconi",) sono stati caratterizzati da un livello di mobilitazione e coscientizzazione locale, diffusa e capillare altissimo.
Dinamismo importante, forte che ha dato vita a molte importanti esperienze, alcune tutt'ora esistenti. Tra queste, in Abruzzo, le più importanti sono state sicuramente l'Abruzzo Social Forum e, soprattutto, la Rete Nonviolenta Abruzzo. Nata nel 2002 su impulso di alcune associazioni di Chieti e Pescara, due dei quattro capoluoghi di provincia della Regione e tra le città più dinamiche, oggi raduna qualcosa come 40 associazioni. WWF Abruzzo, Legambiente, Pax Christi, lo stesso Abruzzo Social Forum, Agesci, ARCI, Emergency, associazioni umanitarie come CVM, Crocevia, Aiutiamoli a Vivere, associazioni del commercio equo solidale sono alcune delle protagoniste.
Attuale coordinatore è Michele Meomartino. Scrittore (alcuni mesi ha dato alle stampe il libro "Frammenti di Pace"), attivista dell'ARCI, del Movimento Nonviolento, delle Comunità di Base e socio di alcune cooperative Meomartino è il vero perno trainante della Rete. Ed è proprio grazie al suo impulso e al suo lavoro capillare sul territorio che la Rete negli ultimi due anni sta vivendo importanti momenti. Nell'autunno di due anni fa è diventata nodo della Rete Lilliput, naturale sbocco in una esperienza di respiro nazionale con la quale d'altronde già tanti erano i punti in comune. L'anno scorso invece ha iniziato il suo percorso, ancora all'inizio e appena agli esordi, in Abruzzo Libera, l'associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, all'indomani delle stragi di Capaci e Via D'Amelio.
di Alessio di Florio