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Save the Children: il 60% dei bambini la cui scuola è stata attaccata non è tornato a studiare
Conflitti
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Alsonainah, Sana'a, Yemen - Foto: Unsplash.com
Più del 60% dei bambini intervistati in Yemen non è tornato in classe l'anno scorso dopo che sono state attaccate le scuole frequentate, secondo un nuovo rapporto di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Un bambino su cinque intervistato ha anche riferito di aver affrontato problemi mentre si recava a scuola che hanno messo a rischio la sua vita e la sua istruzione. Questi includono rapimenti o tentativi di rapimento, violenze crescenti e molestie da parte di estranei.
I dati sono resi noti nel nuovo rapporto di Save the Children ‘Will I see my children again? pubblicato durante la 4a Conferenza Internazionale sulla Dichiarazione delle Scuole Sicure, che si terrà da oggi al 27 ottobre per proteggere l'istruzione durante i conflitti armati.
“Quando siamo a scuola, sentiamo delle esplosioni. Corriamo dentro la scuola e quando finiscono, usciamo di nuovo a giocare. Uno dei miei amici è rimasto ferito in una delle esplosioni", ha detto Omar*, 8 anni.
Negli ultimi cinque anni, più di 460 scuole sono state attaccate, comprese quelle colpite da fuoco incrociato. Più di 2.500 istituti sono stati danneggiati, utilizzati come rifugi collettivi per le famiglie sfollate o occupate da gruppi armati, causando l'abbandono scolastico di 400.000 bambini.
Circa il 45% dei minori ha riferito di aver osservato una qualche forma di presenza militare durante il tragitto da o verso la scuola, cosa particolarmente preoccupante in quanto quasi il 90% degli intervistati ha affermato di andare a scuola a piedi ogni giorno...