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La Green Revolution in Africa ha fallito
Conflitti
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Foto: Unsplash.com
È un giudizio duro e senza appello quello sottoscritto da 35 organizzazioni dell’Alleanza per la sovranità alimentare in Africa (Afsa) e 165 organizzazioni partner in 40 paesi in tutto il mondo. In una lettera aperta i firmatari (una lunga lista) chiedono ai tanti donors (ong, associazioni, agenzie governative) di cessare i finanziamenti all’Alleanza per una rivoluzione verde in Africa (Agra), ma anche a tutti gli altri programmi di rivoluzione verde mirati a sostenere l’agroecologia il cui scopo e tecniche è quello di garantire produzioni a basso impatto ambientale.
L’Afsa e le altre organizzazioni, ritengono, in sostanza, che l’Agra abbia fallito in quella che era la sua principale missione: aumentare la produttività e il reddito e ridurre l’insicurezza alimentare. Al contrario, anziché sostenerli, avrebbe di fatto danneggiato gli agricoltori africani. In realtà, già lo scorso anno, un report assai accurato – dal titolo False Promises (False promesse) – denunciava l’insuccesso del progetto fondato nel 2006 dalla Bill and Melinda Gates Foundation e dalla Rockefeller Foundation.
Lo studio sottolineava che dopo quasi 15 anni e una spesa di oltre 1 miliardo di dollari per promuovere l’uso di sementi commerciali, fertilizzanti chimici e pesticidi in 13 paesi africani e poi l’ulteriore spesa di 1 miliardo all’anno di sussidi dei governi africani per sementi e fertilizzanti, l’Agra non è riuscita a fornire prove che i raccolti, i redditi o la sicurezza alimentare sono aumentati in modo significativo e sostenibile per le famiglie dei piccoli proprietari nei paesi di destinazione...