La piaga delle cluster bomb

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È stato presentato il 5 settembre a Ginevra il rapporto annuale di monitoraggio della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) che traccia i progressi e le battute d’arresto nell’eradicazione delle munizioni a grappolo concentrandosi sull’anno solare 2022 con informazioni incluso fino ad agosto 2023, ove possibile. Si tratta della 14° edizione del monitoraggio condotto dalla Cluster Munition Coalition (CMC) sulle munizioni a grappolo. Il rapporto verrà distribuito in occasione dell’11 Riunione degli Stati Parte della CCM che si svolgerà presso le Nazioni Unite di Ginevra dall’11 al 14 settembre p.v. Il rapporto – si legge in un comunicato della Campagna italiana contro le mine – riporta un allarmante aumento del numero dei civili uccisi e feriti da munizioni a grappolo nell’ultimo anno. Nel 2022 sono state registrate 1172 nuove vittime in otto paesi (Azerbaigian, Iraq, Laos PDR, Libano, Myanmar, Siria, Ucraina e Yemen) questo rappresenta il numero più alto di persone uccise e ferite dalle munizioni a grappolo che il Cluster Munition Monitor abbia mai registrato da quando ha iniziato ad uscire nel 2010.

Quasi mille morti vittime delle cluster bomb

Del totale delle vittime, 987 sono state causate da attacchi con munizioni a grappolo, con il numero maggiore registrato in Ucraina (890 vittime nella stragrande maggioranza civili), le altre in Siria ed in Myanmar. Nel 2021 non sono state registrate nuove vittime da attacchi con bombe a grappolo da nessuna parte del mondo, tutte le vittime erano dovute a residuati di munizioni cluster. Nel 2022 le vittime provocate da residuati di munizioni cluster sono state 185, in aumento rispetto alle 149 del 2021. Secondo quanto riportato nel Monitor i civili rappresentano il 95% delle vittime registrate, di cui il 71% sono bambini...

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