Ti porto al ristorante… e cucino io!

Stampa

Passate le festività, i commenti più frequenti che rimbalzano tra colleghi, amici e parenti riguardano spesso quell’attività che funziona da trait d’union per la maggior parte delle case della penisola: mangiare. Al via quindi il grande dibattito sulle diete da riprendere, le abbuffate da dimenticare, le calorie in eccesso da smaltire.

E allora perché anche noi torniamo a parlare di cibo? Non ne siamo ormai stanchi?

No, per nulla. Prima di tutto perché non possiamo affatto dimenticare che quello di eccedere nella soddisfazione di un bisogno primario fondamentale non è purtroppo un lusso disponibile a tutti e i discorsi in-tavola-ti sulla tovaglia dell’abbondanza spesso sono troppo lontani da quelli che hanno per protagonisti quegli 842 milioni di persone che ancora oggi nel mondo non hanno la possibilità di alimentarsi in maniera adeguata e soddisfare il proprio fabbisogno calorico minimo quotidiano; dall’altro perché non sempre le chiacchierate intrecciate a tavola (e intorno a quello che in tavola portiamo) si esauriscono in avanzi da riscaldare e palestre da rifrequentare.

Vale allora la pena spendere qualche parole per raccontarvi di QKing. No, non si tratta dell’ultima trovata in tema di hamburger McDonald’s, bensì di un co-restaurant da poco aperto a Milano, zona Bovisa. Non un ristorante qualunque, ma un locale in affitto che coniuga sapori e solidarietà, gestito in maniera innovativa e situato in un accogliente ambiente di design (studio Mondourbano), con la possibilità di ospitare 50 persone in uno spazio che offre anche una pedana che può trasformarsi in palcoscenico, una zona bar e una cucina professionale attrezzata… Curiosando sul sito dedicato si scopre in realtà che le destinazioni d’utilizzo sono molto più ampie e che il concept del locale è decisamente ambizioso e permette di avvalersi di questo spazio anche come show-room, personal-art-gallery, luogo per proiezioni video con schermo a scomparsa o per performance musicali.

Cosa c’è però di davvero “anomalo” in questo ristorante? In cucina ci sono i clienti. O meglio, la cucina può essere utilizzata non solo da chef professionisti, ma anche da cuochi dilettanti, appassionati e aziende. In pratica uno spazio pensato per essere il luogo ideale dove organizzare eventi e, perché no, lezioni di cucina, cene di lavoro e momenti di team building. Un’idea che nasce dalla creatività e dall’esperienza di Tommaso Colombini, già promotore a Firenze di un analogo esperimento nato nel 2006 nel ristorante Dulcamara, ma conosciuto con il nome di “Usodicucina”. Un vero e proprio franchising con il duplice obiettivo di attività imprenditoriale e solidale, perché una percentuale degli incassi è devoluta a Oxfam, ONG composta da 17 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano con 3.000 partner locali in oltre 90 Paesi, per individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia, nell’ottica di una gestione delle risorse efficiente e di un bilancio trasparente.

Lo spunto è venuto all’imprenditore toscano da un riferimento d’eccellenza (l’idea di impresa sociale di cui si fa portavoce il premio Nobel Mohammed Yunus) nel tentativo di realizzare una rete di locali uniti da un marchio che identifichi le realtà che strutturalmente dedicano una parte dei ricavi a iniziative di solidarietà: Corestaurant, appunto.

Dopo aver raccolto gli elogi di più di una testata e aver sicuramente contribuito a evolvere la rigidità della concezione tradizionale del ristorante, non più legata al locale in cui entro-mi-siedo-ordino-mangio-pago ma convertita in questo modo in un’esperienza di condivisione vissuta e personalizzabile, non resta che augurarsi che il buon proposito di devolvere il 5% dell’incasso realizzato dall’affitto del locale alla causa di Oxfam non si esaurisca con il prossimo maggio (e quindi con l’Expo di Milano), ma continui a sostenere progetti di sviluppo e iniziative di solidarietà imprescindibili per una società che voglia davvero spingersi oltre la soglia di un locale e farsi, nel senso più profondo, ristor-azione.

Anna Molinari.

Ultime su questo tema

Siamo "finiti"!

24 Luglio 2025
Oggi è l'Earth Overshoot Day 2025: sono esaurite le risorse rigenerabili del pianeta.

La plastica è per sempre...

11 Giugno 2025
La plastica è per sempre, perché non viene riciclata. (Alessandro Graziadei)

I clima-demotivati

21 Maggio 2025
Quanto ci impegniamo per mitigare il cambiamento climatico? (Alessandro Graziadei)

Quanto inquina il Natale?

24 Dicembre 2024
Il Natale è una delle feste più amate nel mondo Occidentale, ma è, dal punto di vista ambientale, la più impattante. (Alice Pistolesi)

La doppia domanda

30 Ottobre 2024
Capitalismo, una vecchia parola che in ultima analisi significa, nell’ambito della cooperazione sociale, il dominio della misura delle cose del capitale su quelle confacenti alla riproduzione socia...

Video

Fa' la cosa giusta!