www.unimondo.org/Guide/Economia/Consumo-critico/Roma-stappa-la-felicita-144993
Roma stappa la felicità
Consumo critico
Stampa
Una volta, ai tempi della Perla Nera, si chiamava Coppa Rimet. Adesso è la Coppa che spazza le favelas espellendo i brasiliani poveri dalle periferie: intralciano i cantieri e fanno vergognare il governo progressista. Oggi a Roma sarà invece la Coppa delle bollicine, e verrà portata in processione come San Gennaro da gente al servizio della Coca Cola e da amministratori che, troppo presi a stappare la felicità, sembrano aver dimenticato quel che di buono avevano saputo decidere per difendere la moralità della città che sono tornati a governare.
Passano le amministrazioni e il Comune di Roma continua a sfoggiare sponsor che dire “poco etici” è davvero un eufemismo. Certo, lo fa per finanziare iniziative pubbliche ritenute di grande rilevanza per la città, si capisce. Peccato che esista un Regolamento sulle Sponsorizzazioni approvato dal Consiglio Comunale e, fino a prova contraria, tutt’ora in vigore che lo impedirebbe. Per l’ennesima volta, le organizzazioni della campagna Sponsor Etici, denunciano una sponsorizzazione, quella sciaguratamente offerta all’evento “Fifa World Cup Trophy Tour by Coca-Cola 2014″:fino al 21 febbraio, udite udite, i cittadini hanno potuto vedere dal vivo la coppa che porterà a casa la nazionale pedatoria campione del mondo. Vedere, non toccare, naturalmente.
Un’occasione per stappare la felicità, come vuole la recente propaganda del colosso delle bollicine, il quale, al termine di uno spot intelligente quanto mistificatorio, annuncia angelico: noi crediamo in un mondo migliore, e tu? Noi no, viene da rispondere. A noi piace l’inferno. Come quello vissuto oggi nelle favelas brasiliane e in passato nelle township sudafricane spazzate sotto il tappeto prima che si accendano i riflettori negli stadi. Oppure come i lavoratori caduti nei cantieri, schiacciati dalla necessità di forzare i tempi di lavorazione per far trovare pettinata l’erba dei campi nei megaeventi delle inaugurazioni (più di 400 lavoratori migranti nepalesi sono già morti in Qatar, negli stadi dove si giocherà la Coppa del Mondo del 2022). Senza contare, infine, l’immagine screditata, dal punto di vista etico, sociale e ambientale, di imprese le cui malefatte sono note da tempo a chiunque abbia avuto anche solo la voglia di ascoltare testimonianze che le inchiodano alle loro pesanti responsabilità.
Per quel che riguarda l’angelica bibita descritta dai creativi propagandisti della festa dei buoni, la campagna Sponsor Etici spiega: “Si tratta di una impresa che offre poche garanzie per soddisfare i requisiti previsti dal Regolamento – come documentano il sito Imprese alla sbarra, promosso dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo e altre denunce internazionali (vedi Grazie per condividere la felicità) – è infatti coinvolta in diverse violazioni dei diritti dei lavoratori, in atti contro la sicurezza e la salute dei consumatori e contro le norme sulla concorrenza, e in altri comportamenti non etici nella gestione dei beni comuni, soprattutto nel Sud del mondo”.
Siamo di fronte all’ennesima violazione del Regolamento approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 214/2004, “un regolamento voluto dalle realtà impegnate nel consumo critico e nell’economia solidale con il sostegno di alcuni consiglieri e assessori di sinistra, attenti a questi temi”, continuano i rappresentanti di Sponsor Etici. Con quel documento, il Comune si impegnava a scegliere gli sponsor non solo in base all’offerta economica ma tenendo conto del rispetto, da parte dello sponsor, dei diritti umani, di quelli dei lavoratori e dell’ambiente. Il Regolamento è entrato in vigore nel 2005 e ha prodotto valutazioni fino allo scoglimento del Comitato etico, avvenuto negli ultimi tempi della giunta Veltroni, mentre è stato del tutto ignorato da quella di Alemanno.
Oggi il Comune di Roma non effettua più alcuna valutazione etica sugli sponsor.
Magari qualcuno degli elettori di centro sinistra che hanno scelto l’attuale governo del Campidoglio aveva pensato a un possibile cambiamento di rotta anche su questo impegnativo e (lo ammettiamo) non facile versante. Niente invece, per ora, si è mosso. Assolutamente niente. A dieci anni dalla decisione che lo ha fatto entrare il vigore, quel prezioso indicatore del rigore morale di chi amministra, sembra dover restare l’ennesimo inutile pezzo di carta. Il sindaco Ignazio Marino non sembra aver alcuna intenzione di rinnovare le nomine del Comitato Etico, anzi si distingue nella promozione di un evento francamente imbarazzante, una passerella il cui senso è con ogni evidenza un’operazione a esclusivo scopo commerciale. Attraverserà la città dal Campidoglio a Piazza del Popolo fino a raggiungere le periferie, dove farà una significativa sosta all’Oratorio Don Bosco.
Negli anni passati, Sponsor Etici ha denunciato puntualmente la sponsorizzazione di eventi promossi dal Comune. La sordità del Campidoglio lascerebbe pensare che il Regolamento sia stato messo in soffitta di fatto, senza neanche affrontare l’imbarazzo di doverne informare i cittadini. E questo è davvero intollerabile. Si pensa che siccome c’è la crisi non è più il tempo di concedersi lussi come un rigoroso esame di chi mette risorse a disposizione della collettività? Si ricorda che Pecunia non olet, oggi come ai tempi degli antichi? Bene, si abbia almeno il coraggio di dirlo, apertamente, con franchezza. Poi si abbia anche quello di invitare la cittadinanza a tenersi lontana dall’usura e dalle slot machine. Pecunia non olet.
La campagna Sponsor Etici non è di questo avviso. Rilancia con ostinazione invitando il sindaco, la giunta e l’intero consiglio comunale (se c’è un opposizione che non ama stappare la felicità, ce lo faccia sapere) a intervenire subito perché il Regolamento venga rispettato. I cittadini, le associazioni e le reti interessati a muoversi, possono intanto sottoscrivere la petizione on line per chiedere che sia riattivato subito il Comitato etico di valutazione sulle sponsorizzazioni. Qualcuno in Campidoglio se ne accorgerà?
Riccardo Troisi
Fonte: comune-info.net