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Lav: online la Guida ai solari non testati sugli animali
Consumo critico
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"Salvaguardiamo la nostra pelle e quella degli animali". E' l'invito della Lega Antivivisezione (Lav) che ha pubblicato la nuova guida delle aziende cosmetiche che non testano le creme solari sugli animali. Anche i solari, come tutti cosmetici, possono infatti essere il risultato di esperimenti su animali. "Ogni anno vengono sacrificati migliaia di animali a causa dei test, nonostante siano già disponibili circa 10mila sostanze utilizzabili dall'industria cosmetica per formulare i prodotti e nonostante la possibilità di usare efficaci e non cruenti metodi alternativi" - sottolinea la Lav.
"Acquistare prodotti non testati su animali è una scelta etica ed una garanzia in più per la pelle di adulti e bambini - dichiara Michela Kuan, responsabile Lav settore Vivisezione. Per orientarsi nella scelta,è possibile consultare la nuova 'Guida al non testato', aggiornata con le nuove adesioni di aziende cosmetiche, tra le quali alcune che hanno in catalogo una linea di solari, già aggiornati con i nuovi filtri fotostabili".
Le aziende inserite nella Guida hanno aderito allo Standard Internazionale 'Non Testato su Animali': si tratta dell'unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non contribuire alla sperimentazione animale, impegnandosi a non commissionare e a non effettuare test su animali sul proprio prodotto e sulle materie prime che lo compongono.
Lo Standard Internazionale "Non testato su animali" è un'iniziativa unitaria delle 50 più importanti associazioni antivivisezioniste e animaliste nel mondo. La Lav, che lo gestisce in Italia, ha stilato un accordo con ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale: unico ente riconosciuto per garantire la conformità delle aziende ai principi dello Standard.
"La sottoscrizione di un'azienda allo Standard impegna la stessa a non effettuare né commissionare test su animali per i suoi prodotti e materie prime a partire da una data precisa. Se tutte le aziende sottoscrivessero lo Standard, automaticamente cesserebbero i test cosmetici su animali poiché tutte le aziende utilizzerebbero le materie prime già esistenti per formulare i propri prodotti" - conclude la nota della Lav.