Italia: la crisi rifiuti continua

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La crisi sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in Campania continua. Dallo scalo vicino a Eboli si susseguono le partenze dei treni carichi di rifiuti diretti in Germania. La situazione resta difficile nel Salernitano dove sta per essere avviata la fase di svuotamento dei cassonetti per le strade. Diversa la situazione a Napoli, dove continuano le polemiche sulla scelta del Comune di aprire nel quartiere di Bagnoli un sito provvisorio di trasferenza dei rifiuti. Intanto la Guardia di finanza ha scoperto e sequestrato nella periferia della città di Giugliano, in provincia di Napoli, una discarica abusiva di circa 7.500 metri quadrati. Le indagini si inquadrano in un filone investigativo per arginare il fenomeno dilagante dell'ecomafia, perpetrato ai danni dell'ambiente al fine di conseguire illeciti guadagni. Sul suolo sono state rinvenute oltre 450 carcasse di automobili, rifiuti ferrosi in genere e batterie.

E proprio nei giorni scorsi è stato Paolo Russo, presidente della commissione di inchiesta sulle ecomafie, a lanciare l'allarme camorra insieme a quello sanitario. L'annuncio era stato dato nella prima giornata di audizioni dell'organismo parlamentare sul caso Campania durante la quale si è tenuta una protesta che, per oltre 24 ore, ha visto bloccata da centinaia di manifestanti la stazione di Villa Literno, con pesanti ripercussioni sui treni tra Roma e Napoli. Il sit-in sui binari si è concluso dopo un intervento, senza incidenti, delle forze dell'ordine. Tra i fronti caldi c'è quello delle polemiche con i sindaci e le comunità locali che continuano a rifiutare l'apertura di siti per i rifiuti o per le ecoballe. "Sbaglia il ministro Sirchia se pensa che gli inceneritori possano essere la panacea del gravissimo problema dei rifiuti" ha commentato il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci che precisa come "il problema va affrontato lungo tutto il ciclo di vita dei rifiuti: si deve intervenire sugli imballaggi e poi sulla raccolta differenziata, che in molte parti d'Italia, Campania compresa, è ridicolmente bassa".

Intanto anche nella Regione Lazio è stato decretato lo stato di emergenza per la gestione dei rifiuti. Le associazioni ambientaliste del Lazio (tra cui WWF, Italia Nostra , Legambiente, VAS, Fare Verde) chiedono la fine del Commissariamento per la gestione dei rifiuti che dura da cinque anni ma non ha portato ad alcun significativo miglioramento nell'attuazione dei principii del Decreto Ronchi del 97 . "Lo stesso Piano regionale dei rifiuti approvato dal Consiglio Regionale nel 2002 resta un libro di intenzioni rimaste sulla carta" - dichiarano le associazioni che rilanciano le loro motivazioni in una lettera intitolata "Rifiuti: l'emergenza è il commissario" rivolta a tutti i rappresentanti istituzionali e politici della regione. per chiedere la revoca del Commissariamento e una politica dei rifiuti che ponga al centro la riduzione ed il recupero di materia dai rifiuti. [AT]

Altre fonti: Fare Verde, La Nuova Ecologia

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