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Italia: basse vendite di decoder e scarsa copertura del territorio
Consumo critico
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Il Movimento Difesa del Cittadino ha espresso nei giorni scorsi "serie perplessità sui contenuti dell'audizione di Rai e Mediaset davanti all'Autorità per le comunicazioni". In particolare, sottolinea il Movimento in una nota, "sembrano decisamente gonfiate le stime fornite dai due responsabili delle aziende, Sartori per la Rai e Confalonieri per Mediaset, sia per quanto riguarda le vendite dei decoder digitali, sia soprattutto per la copertura del territorio". "A tutt'oggi - continua l'associazione - risultano concessi soltanto 114.000 contributi per l'acquisto di decoder interattivi e non 120.000 come dichiarato di fronte all'Autorità: basta controllare sul sito del Ministero www.comunicazioni.it.
Inoltre la presunta copertura del 50-60% della popolazione vantata da Rai "non è effettiva perché all'associazione e ai mass-media arrivano continuamente lamentele per il segnale di bassa qualità o addirittura inesistente anche da località che vengono dichiarate coperte" - afferma la nota. Il Movimento Difesa del Cittadino ha già "depositato un ricorso all'Autorità Antitrust e a quella delle Comunicazioni sulla pubblicità relativa al digitale terrestre per ingannevolezza, valuta in non più di 500mila i decoder che a fine 2004 saranno stati acquistati dalle famiglie italiane, ben lontani quindi dal milione di decoder che Sartori e Confalonieri si augurano forse scaramanticamente". Questo perché i costi elevati (300-450 euro) il fatto che i contributi siano limitati soltanto ai decoder più costosi e interattivi, impediranno l'acquisto ad una larga fascia di utenza che già sta riducendo i consumi non necessari a causa dell'erosione del potere di acquisto.
"Le cifre oggi fornite da Mediaset e da Rai sulla diffusione dei decoder sono la più clamorosa dimostrazione che, alla data del prossimo 30 aprile, l'Autorità di garanzia non potrà che certificare come la diffusione dei decoder, il grado di copertura territoriale, e l'effettivo pluralismo della offerta sono lontanissimi dallo spirito e dalla lettera della sentenza della Corte costituzionale" - afferma Articolo 21. "La campagna in atto ha probabilmente l'obiettivo di premere sulla decisione dell'Autorità e di indurla a interpretazioni pasticciate e a nuovi rinvii" - sottolinea l'associazione. Per queste ragioni Articolo 21 ha deciso di promuovere un osservatorio, con la partecipazione di giuristi, costituzionalisti e tecnici del settore che "seguirà ed illuminerà il processo decisionale dell'Autorità, sollecitando l'integrale rispetto delle norme, delle sentenze della corte costituzionale, delle indicazioni del Presidente della Repubblica".
Anche Adiconsum chiede che ogni comunicazione rivolta agli utenti relativa al digitale terrestre, sia corredata dalle seguenti informazioni: durata della fase sperimentale (luglio 2005), possibilità di utilizzo o meno dell'interattività da parte del decoder, costi dell'interattività.
Sta inoltre crescendo la delusione dei consumatori che già hanno acquistato il decoder, perché scoprono che l'offerta di contenuti (i programmi via digitale) è limitata praticamente a quella della tv analogica e la tanto pubblicizzata interattività comporta costi aggiuntivi che appesantiscono la bolletta telefonica. Da oggi è possibile verificare se a casa propria si riceve bene la tv digitale terrestre al costo di 12 euro, prezzo garantito e bloccato. Mediaset ha infatti sottoscritto una convenzione con Eurosatellite per mettere a disposizione dei telespettatori tecnici specializzati nel sistema di ricezione digitale. Il Movimento Difesa del Cittadino esprime una valutazione positiva ma continua il monitoraggio. [GB]
Altre fonti: Movimento Difesa del Cittadino, Articolo 21