Italia: Sbilanciamoci!, no ai tagli sulle fasce più deboli

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Tagli, tagli e ancora tagli: alla sanità, agli enti locali, agli investimenti della pubblica amministrazione e alle regioni (che a loro volta saranno costrette a ridurre i servizi sociali e di pubblica utilità). E poi il blocco dei contratti di lavoro del pubblico impiego. Non piacciono alla Campagna Sbilanciamoci! le indiscrezioni sulle misure della finanziaria 2006 che colpiscono nuovamente i diritti sociali dei cittadini. "Ancora una volta - spiega Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci! - mancano completamente le risorse per il Welfare e i servizi sociali, per politiche di sviluppo sostenibile e l'ambiente, per la solidarietà internazionale. In cambio ai taglile fasce più deboli ricevono soltanto l'elemosina: 200 milioni sotto forma di bonus per il caro-benzina e il caro-riscaldamento".

"Con questa finanziaria - prosegue Marcon - si taglia la spesa sociale, ma non quella militare. La nuova portaerei in costruzione costa quattro volte il Fondo nazionale per le Politiche Sociali e i costi della missione militare in Iraq equivalgono ai fondi spesi annualmente direttamente dall'Italia per l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Anziché tagliare la sanità e i trasferimenti agli enti locali perché non recuperare i 5,5 miliardi di euro abrogando il fondo speciale per le missioni all'estero e riducendo del 20% le spese militari complessive?".

La Campagna Sbilanciamoci! giudica poi assolutamente fittizia e illusoria la previsione di 4 miliardi e 350 milioni di euro di entrate da misure necessarie e urgenti per la lotta all'evasione fiscale: un risultato assolutamente impossibile da raggiungere, soprattutto da un governo che con i condoni e lo scudo fiscale ha tollerato e indirettamente agevolato l';evasione fiscale, cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni.

Sbilanciamoci! presenterà nei prossimi giorni il suo rapporto completo con l'analisi delle misure del governo e per una finanziaria diversa, che dimostra come è possibile recuperare risorse in un modo diverso: reinserimento della tassa di successione (1,2 miliardi), tassazione delle rendite al 23% (2 miliardi), prelievo fiscale minimo sul fatturato per le imprese senza ricavi (2,5 miliardi), tassazione delle transazioni speculative in cambi con un'aliquota allo 0,05% (1,3 miliardi). "Lavoriamo per dimostrare che realizzare una legge finanziaria che metta al centro la spesa pubblica, i diritti, l'ambiente e la pace è possibile" - conclude Marcon.

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