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Commercio: l'equo costa meno e si rilancia a Parma
Consumo critico
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A Parma si svolge dal 3 al 5 giugno l'11ma edizione della fiera del commercio equo e solidale 'Tuttaunaltracosa' a cui parteciperanno un centinaio di organizzazioni del settore ed è previsto l'arrivo di circa 50 mila visitatori. Ma il commercio equo non fa bene solo ai paesi in via di sviluppo ma anche alle tasche degli italiani. A dirlo è un'indagine realizzata da Assobotteghe secondo cui mentre i prezzi dei comuni prodotti alimentari continuano a lievitare inseguendo l'inlfazione rampante, quelli del commercio equo in molti casi diminuiscono. Per verificarlo sul campo negli ultimi dodici mesi l'associazione degli esercizi commerciali dell'equo e solidale ha testato l'andamento dei prezzi in 509 esercizi specializzati e in una decina di centrali della grande distribuzione sparse in tutta Italia. Il "paniere" preso in esame per monitorare il cosiddetto "fair trade" comprende i prodotti più tipici di questo tipo di commercio come caffè, cioccolato, tè, cacao, zucchero di canna e confetture.
Per il presidente di Assobotteghe Andrea Reina, basta analizzare l'andamento di questi prodotti per scoprire che si sono tenuti al riparo dall'inflazione. Ad esempio il caffè ha mantenuto lo stesso prezzo di 2,50 euro per la confezione da 250 grammi a partire dal 2004 fino ad oggi, dopo addirittura aver fatto segnare una flessione del prezzo del 3,8% dal 2003 al 2004. Tendenza del tutto contrapposta a quella del caffè tradizionale non equo per il quale si prevedono ritocchi in salita del 4-5%. Allo stesso modo lo zucchero di canna, i cui prezzi di vendita per alcune tipologie sono passate da 1,80 a 1,60 euro per la confezione da 100 grammi (11%), e da 3,35 a 2,95 euro per quella da 500 grammi (-12%). "La nostra indagine - spiega Reina - dimostra come i prezzi del commercio equo risultino effettivamente stabili, al riparo dell'inflazione. Per far questo credo sia importante sottolineare il fatto che non abbiamo dovuto avviare nessuna intesa per mantenere i prezzi calmierati, basta del resto osservare le regole trasparenti del commercio equo e solidale per mantenere i prezzi al riparo dall'inflazione".
Ma a 'Tuttaunaltracosa' viene presentato Microitalia, il progetto di sviluppo che coinvolge oltre 150 attività rurali di Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile, Guatemala, Honduras, Panama, Perù, Uruguay e Venezuela. Il 64% della popolazione rurale dell.America Latina vive al di sotto della soglia di povertà. Un dato che contrasta con le potenzialità di attività particolarmente interessanti per il mercato italiano, perché gestite accuratamente da piccoli gruppi, cooperative o famiglie impegnate a proporre prodotti genuini e di alta qualità. Proprio per questo il progetto, avviato nel 2003, ha l.obiettivo di sviluppare relazioni commerciali eque e durevoli tra piccoli e piccolissimi produttori latinoamericani e partners italiani. Il programma MicroItalia è promosso dall'IFAD (International Fund for Agriculture Development), un fondo delle Nazioni Unite con sede a Roma, che opera nei cinque continenti con programmi per sconfiggere la povertà rurale.
Intanto la centrale equosolidale Roba dell'Altro mondo lancia a Parma il programma "Sostenibilità Totale" che prevede nuovi servizi di formazione e comunicazione per botteghe e nonprofit in collaborazione con Agenzia di comunicazione sociale Metamorfosi e il Centro Internazionale Crocevia. In particolare Roba propone a botteghe e realtà nonprofit, magliette e borse di cotone biologico personalizzabili per eventi e iniziative promozionali e di comunicazione, che rispondono già a parte dei criteri equosolidali e si affiancano ai tradizionali prodotti equosolidali personalizzabili come le borse di iuta. A questo Roba aggiunge a Parma l'angolo campagne che l'obiettivo di ha puntare l'attenzione dei consumatori sui comportamenti irresponsabili delle imprese tessili nel mondo, in modo che essi possano fare pressione diretta su chi decide concretamente le politiche aziendali e i destini di milioni di lavoratori. Ma per Roba fare pressione non basta: "oggi occorre unire le forze, in primo luogo tra società civile e sindacati, per fare fronte comune e dire, una volta per tutte, che i diritti non sono in vendita". [AT]
Altre fonti: Metamorfosi - Tuttaunaltracosa, Roba dell'Altro mondo