Clima: Conferenza Onu, le richieste degli attivisti

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E' cominciata ieri mattina a Bali, in Indonesia, la XIII Conferenza internazionale sul clima organizzata dalla Convenzione quadro sul cambiamento climatico dell'Onu (Unfccc) che si pone l'obiettivo di individuare il percorso da seguire alla scadenza nel 2012 del Protocollo di Kyoto per il controllo delle emissioni inquinanti nell'atmosfera. La Conferenza, che si concluderà il prossimo 14 dicembre, affronterà in particolare quattro temi: la "mitigazione", ovvero l'azione per limitare o ridurre le emissioni inquinanti; "l'adattamento", la strategia da seguire per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare l'impatto del cambiamento climatico; la "tecnologia", l'aiuto da fornire ai Paesi per limitare o ridurre le emissioni attraverso la tecnologia; il "finanziamento", gli investimenti e i finanziamenti per consentire ai Paesi in via di sviluppo di applicare provvedimenti che non compromettano i loro sforzi di crescita economica e di lotta alla povertà.

Un altro importante tema in agenda sarà poi quello della deforestazione, riconosciuto quale fattore chiave nel cambiamento climatico: l'obiettivo, in questo caso, sarà quello di avviare progetti pilota nei Paesi in via di sviluppo per soluzioni economiche alternative alla deforestazione. Il Protocollo di Kyoto è stato aperto alla firma il 16 marzo del 1998 e impegna i paesi industrializzati a ridurre, nel periodo 2008-2012, il totale delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 5% rispetto ai livelli del 1990. A non aver firmato il protocollo - al quale in un primo tempo avevano aderito - sono gli Stati Uniti, considerati il maggiore produttore di inquinamento del pianeta. Ieri, invece l'Australia ha ratificato il Protocollo e per la prima volta in undici anni prenderà parte alla Conferenza organizzata dall'Onu.

Greenpeace ha 'accolto' i diecimila partecipanti al vertice di Bali innalzando un termometro gigante all'esterno della sale della Conferenza per ricordare che mentre si discute la temperatura del pianeta sale soprattutto a causa dei "paesi sviluppati" che - riporta l'associazione -sono responsabili di oltre l'80% di tutte le emissioni di gas serra nell'atmosfera. Greenpeace ha chiesto ai 180 Paesi riuniti nell'isola indonesiana di fissare una data limite per concordare un piano d'azione "necessario alla sopravvivenza del pianeta".

Presente all'appuntamento indonesiano Legambiente propone una strategia di lotta ai cambiamenti climatici in "otto mosse". "Un'inversione di rotta è ancora possibile, ma c'è bisogno di agire con estrema urgenza negoziando un nuovo protocollo entro il 2009" - affema Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, in occasione dell'apertura dei lavori di Bali dove proprio oggi è stata inaugurata la conferenza delle Nazioni Unite. "Il nuovo protocollo, che entrerà in vigore dal 2012, dovrà prevedere l'obbligo per i paesi industrializzati di ridurre entro il 2020 il 30% dei gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990 (oggi l'Unione europea propone un obiettivo unilaterale del 20%, slittabile al 30% nel caso di consenso internazionale); l'introduzione di nuovi incentivi per favorire la diffusione di energie pulite nei paesi a rapida industrializzazione, l'adattamento ai cambiamenti climatici per i paesi in via di sviluppo più vulnerabili, la lotta alla deforestazione: ma anche la revisione delle distorsioni prodotte dagli attuali meccanismi previsti dal protocollo, e in particolare dei meccanismi per lo sviluppo pulito (CDM)" - sostiene Legambiente.

La scorsa settimana un rapporto internazionale del WWF presentato anche in Italia ha messo in evidenza l'impatto devastante del riscaldamento globale nei paesi dell'Asia-Pacifico e particolarmente in Indonesia, il quarto stato più popoloso del mondo. "A Bali - ha detto la responsabile del Programma Clima del WWF Italia, Mariagrazia Midulla in partenza per il paese asiatico - i paesi ricchi avranno la possibilità di dimostrare che prendono seriamente il problema del riscaldamento globale concordando misure che riducano le emissioni di gas serra del 30% ed anche del 40% entro il 2020. Per arrivare a questo c'è bisogno che venga preso ad esempio e allargato ad altri paesi quanto già prevede il Protocollo di Kyoto: la creazione di un mercato globale del carbonio e di un circolo virtuoso di investimenti in tecnologie pulite".

Unimondo invita a partecipare virtualmente dal 3 al 14 dicembre alla Conferenza Onu sul Clima attraverso il sito della rete Oneworld www.OneClimate.net Si potranno incontrare persone da più di 50 paesi del pianeta e partecipare ogni giorno ad una conferenza stampa e dialogare con alcuni delegati. Il tutto senza alcun costo ambientale. [GB]

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