Balene: salvare la moratoria a Sorrento

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Ogni anno sono 1400 le balene che vengono uccise ad opera di balenieri norvegesi e giapponesi, in operazioni di caccia commerciale e cosiddetta "scientifica". Questo nonostante la moratoria della caccia a scopo commerciale, stabilita nel 1986 dall'International Whaling Commission. Proprio l'IWC, l'organismo responsabile della gestione della caccia alle balene terrà dal 19 al 22 luglio a Sorrento la sua 56⪀ conferenza. Tra gli argomenti in discussione ci sarà proprio la sospensione della moratoria che metterebbe a rischio il Santuario dei Cetacei in Antartide, il luogo per eccellenza dove questi animali possono ancora riprodursi e nutrirsi senza essere in pericolo. La carne proveniente dalle operazioni di caccia alla balena è destinata in ultima istanza al consumo umano.

Giappone, Norvegia e Islanda, i paesi cacciatori di balene, stanno strenuamente lavorando affinchè venga definitivamente abolita la moratoria. Secondo Emanuela Marinelli di Greenpeace "l'opinione degli islandesi sta cambiando, il consumo di carne di balena è in declino e la popolazione è sempre più dalla nostra parte". è impegnata a promuovere il "turismo contro caccia, invitando attraverso il sito web a visitare i mari dell'Islanda a cui hanno gia aderito 57.000 persone nel mondo. Domenica 18 luglio gli attivisti di Greenpeace comporranno con numerose barche a vela un lungo corteo, sfilando davanti alla città di Sorrento, dove saranno riuniti i delegati della Commissione. Ogni barca a vela isserà una bandiera con scritto "Io voto per le balene" per lanciare forte l'appello a quanti saranno chiamati a decidere sul futuro di questi meravigliosi cetacei. Tra i testimonial d'eccezione ci sarà la coppia di "velisti per caso" Siusy Blandy e Patrizio Roversi con Ambrogio Fogar, Cino Ricci e Giovanni Soldini.

Sempre domenica verrà presentato un video sulla caccia alle balene della Campagna mondiale contro la caccia alle balene promossa dalla WSPA (Ente mondiale per la protezione degli animali) e in Italia dalla LAV. Frutto della coalizione mondiale di oltre 140 organizzazioni di protezione degli animali provenienti da 57 paesi, la campagna punta a sottolineare la grave sofferenza degli animali e il mancato rispetto delle condizioni minime di benessere, che impongono quindi la messa al bando della caccia alle balene. Il metodo di uccisione impiegato è l'arpione a granata di pentrite che dopo essere esploso all'interno del corpo della balena, crea un'ampia ferita, di almeno 20 cm di larghezza, le cui dimensioni triplicano quando gli ardiglioni dell'arpione si uncinano nel corpo della balena. Nonostante l'adozione di almeno 15 risoluzioni sui problemi connessi al benessere animale, i progressi in seno all'IWC sono stati lenti e molti problemi irrisolti.

Sull' impatto delle reti pelagiche derivanti sui cetacei del Mediterraneo è stato presentato un rapporto del che rileva come almeno 229 capodogli sono morti spiaggiati o impigliati nelle reti derivanti negli ultimi trent'anni nel Mediterraneo. Nel mondo ogni anno sono circa 300.000 i cetacei vittime delle cosidette spadare. Secondo un'indagine sul bycatch negli ultimi tre mesi nell'area che va dal golfo di Salerno a Reggio Calabria oltre ai capodogli sono rimaste uccise o impigliate anche stenelle, delfini e tursiopi. Le richieste del WWF alla vigilia dell'apertura del meeting di Sorrento sono: la moratoria della caccia alla balena, il rafforzamento dei controlli per combattere la pesca illegale e dunque l'utilizzo delle spadare, la creazione di un Santuario per la tutela dei mammiferi marini anche al centro del Mediterraneo, intorno alle isole Pelagie. Oltre all'uccisione diretta, le principali minacce per i grandi cetacei sono l'impatto con le attività di pesca, l'inquinamento, la collisione con le imbarcazioni, il depauperamento delle risorse alimentari.[AT]

Altre fonti: Whale Watch Take Action

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