Ambiente: agricoltura biologica e diritti degli animali

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Si è celebrata ieri in tutta Italia "Biodomenica", la giornata nazionale dell'agricoltura biologica e dell'alimentazione naturale di Aiab, Legambiente e Coldiretti, in collaborazione con Città del Bio. L'agricoltura di qualità italiana sta vivendo un momento di flessione. "Dal 2000 ad oggi è triplicato il numero di importatori di prodotti di biologici dall'estero ed è raddoppiato il numero di trasformatori mentre si è verificato un drastico crollo nel numero di imprese agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche" - ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni sottolineado che sono urgenti interventi rendere operativo il marchio del biologico italiano per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di altri Paesi che da tempo hanno fatto questa scelta. "Bisogna evitare che la domanda nazionale venga soddisfatta dall'import da paesi terzi per la mancanza di trasparenza sulle indicazioni di origine nelle etichette" - ha concluso Bedoni.

Sebbene l'Italia mantenga, infatti, la posizione di primo produttore in Europa e di terzo al mondo, dopo Australia e Argentina, con oltre un milione di ettari coltivati, quest'anno si registra una flessione delle aziende di produzione che dalle 44.034 unità del 2003 arrivano alle 36.639 del 2004, con decremento del 16%, mentre si accresce notevolmente nell'ultimo anno il numero delle aziende di importazione (+13%). Nonostante il mercato sia stabile, con un giro d'affari di 1,4 miliardi di Euro (pari al 3,2% del comparto agricolo e all'1,5% di quello alimentare), la domanda viene soddisfatta dall'import da paesi terzi.

"Iniziative come la Biodomenica sono fondamentali per riportare l'attenzione sul settore del biologico" - ha commentato Andrea Ferrante, Presidente di AIAB "strategico per l'agricoltura dell'Italia e che tuttavia ha bisogno di un sostegno, politico ed economico, più che mai urgente. Nonostante il momento di crisi di tutto l'agroalimentare italiano, il mercato del biologico è ancora vitale ma ha bisogno di essere sostenuto da impegni politici concreti e ormai improcrastinabili, a favore soprattutto delle piccole realtà che vivono una situazione sempre più difficile".

Secondo un'indagine dell'Istituto di ricerche SWG sono 20 milioni i "bio-consumatori" italiani che si affidano alla qualità del prodotto biologico e che sarebbero disposti a pagare (il 77% degli intervistati) fino a un 5-10% in più rispetto agli altri prodotti. I consumi annui per famiglia sono stimati intorno a 80 Euro e nonostante la crisi economica tengono con un - 0,3% rispetto al 2003. Ma la maggior parte dei fruitori dell'agricoltura biologica (54,2%), auspica anche una maggiore facilità per individuare i prodotti bio in mezzo agli altri.

Tra i valori aggiunti del biologico va poi ricordata l'importanza che questo settore ricopre nel mantenimento dell'eco-sistema, del rispetto di animali e vegetazione e del recupero di piccoli sistemi economici. "Pochi sanno che l'agricoltura biologica è determinante per combattere l'effetto serra, con un consumo di energia del 50% in meno"- ha sottolineato Roberto Della Seta, presidente di Legambiente. "In termini economici questo vuol dire che l'agricoltura biologica può contribuire ad un risparmio di 66 milioni di euro, considerando anche che se l'Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di Kyoto dovrà pagare una multa di 40 euro per ogni tonnellata di CO2 oltre il limite. Cifra poi destinata a salire per gli anni successi. I vantaggi di un sistema di produzione rispettoso dell'ambiente e dei cicli naturali riguardano quindi anche aspetti meno evidenti ma altrettanto importanti del nostro benessere".

E, sempre ieri, in occasione del World Farm Animal Day, la giornata mondiale degli animali d'allevamento, il mondo animalista ha incontrato la cultura vegetariana nel IX Congresso Vegetariano Europeo, con un convegno su Vegetarianismo e diritti degli animali. Il convegno ha fatto emergere diversi problemi economici, sociali, culturali e sanitari delle moderne società legati alle pratiche di allevamento degli animali da consumo. "Il maltrattamento degli animali costa a tutti, anche ai vegetariani basta pensare ai 15 milioni di euro sottratti dalle casse dello stato per fronteggiare l'influenza aviaria, una malattia che si diffonde anche a causa delle pessime condizioni di vita dei volatili negli allevamenti intensivi" - ha dichiarato Gianluca Felicetti della LAV. I lavori del IX Congresso Vegetariano Europeo proseguiranno fino al 6 ottobre, con altre giornate tematiche. [GB]

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