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Alla fiera dell’e...ccellenza biologica regionale!
Consumo critico
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Un weekend all’insegna della sostenibilità, delle eccellenze, di un rapporto diretto tra produttore e consumatore. Dal 22 al 24 novembre, a Bolzano, si incontreranno alla Fiera Biolife appassionati e professionisti, per valorizzare materie prime e relazioni (che nient’altro sono se non altre materie prime, no?) da coltivare nel tempo e nello spazio. Obiettivo: creare sintonie tra gli operatori dell’alta qualità biologica, alimentare e non solo, e rinforzare una rete che privilegia piccole realtà locali. Ad essere sinceri poi, pur essendo queste realtà “piccole e locali”, i numeri raggiunti dalla Fiera, quest’anno alla decima edizione, fanno ben sperare sulla sensibilità dei consumatori verso prodotti certificati, naturali, decisamente e per molteplici aspetti superiori all’offerta della grande distribuzione: lo testimonia anche il fatto che la manifestazione, dal carattere prevalentemente alimentare, negli ultimi anni ha visto la crescita del settore tessile e cosmetico, segno che i visitatori amano e cercano principalmente l’alta qualità.
Nata nel 2004, grazie alla preziosa collaborazione delle associazioni più rappresentative del bio e al rigoroso lavoro degli enti di certificazione che vigilano sull’evento, la fiera, ostinata e tenace, convoglia gli sforzi di organizzatori e partecipanti per la riuscita di un’iniziativa che rappresenta il principale appuntamento fieristico italiano completamente dedicato ai prodotti biologici certificati ed è diventato nel corso degli anni molto di più. Momento di informazione, evento di promozione, occasione di scambio e incontro sullo sfondo di un crescente interesse del mercato, di chi si avvicina per la prima volta a un consumo consapevole, ma anche di chi persegue da anni comportamenti responsabili. Minimo comun denominatore: una sana curiosità verso un modo di vivere – e di comprare, usare, produrre – diverso, che non livella coscienze, stili, pensieri e responsabilità.
Ma vediamo da vicino l’intenso programma previsto per un fine settimana immerso nella natura nelle sue molteplici forme, e per farlo ci aiutiamo con qualche parola chiave:
# materie prime, come farine, cereali, carni, ortaggi, prodotti tipici regionali e presidi slowfood, formaggi, olii, vini, dolci, spezie.
# biologico, biodinamico, da permacultura, con prodotti rigorosamente certificati e accompagnati nel loro sviluppo da produttori attenti e rispettosi dei tempi, dei colori, dei ritmi che la natura perfettamente autogestisce.
# approfondimento, con convegni, incontri e degustazioni pensati per andare oltre la curiosità ed entrare nel vivo dell’argomento, mettendoci mani, testa, gusto e olfatto.
# passione, di chi del rispetto per l’ambiente e per il corpo ha fatto uno dei pilastri fondanti la propria attività e il proprio agire, e che in quest’occasione avrà l’opportunità di presentare direttamente i frutti del proprio investimento (economico e, più in generale, di vita).
# crisi, che a quanto rilevato dai dati diffusi da Nomisma, è sconosciuta in questo settore, anzi, secondo la Confederazione italiana agricoltori, per le vendite nel biologico il 2013 è il settimo anno di fila in crescita: + 8,8%. In piena controtendenza, dunque, soprattutto a fronte del fatto che in Italia, ad oggi, le bioaziende raggiungono il traguardo di 50.000.
Su questo ultimo punto vale probabilmente la pena fare una breve riflessione, perché spesso si pensa che “comprare biologico costa e quindi solo chi ha la possibilità si può permettere di scegliere”. Bioecochic? Forse, in parte, ma sicuramente non del tutto. Che esista una percentuale di consumatori che si avvicina al biologico per motivi che non sono ispirati o sostenuti da una conoscenza consapevole e ragionata d’altro canto è indubbio. Ma è vero anche che per moltissime persone fanno proprio, magari anche con sacrifici e difficoltà, un modo di vivere attento al consumo critico, a cosa mangiamo o spalmiamo sulla nostra pelle, alla solidità sociale che può creare un mercato basato sui piccoli produttori, alla localizzazione come segnale forte di opposizione alla de-localizzazione scelta invece come strada facile del guadagno veloce e impersonale da grandi multinazionali e imprese. Comprare bio costa di più? Forse qualche volta, ma i vantaggi per la nostra salute e per l’ambiente sono s-misurati, senza contare “il virus” della solidarietà trasversale che, valorizzando il consumo locale e certificato, contagia una crescita a tutto tondo, al di là dello sterile profitto, e al di qua della sopravvivenza di molte famiglie e piccole aziende motivate a proporre un’offerta di qualità.
I numeri sembrano dimostrarlo, se consideriamo che Biolife presenta più di 2000 prodotti, ospita più di 230 realtà da ogni parte d’Italia e d’Europa e, se il trend rimarrà quello degli scorsi anni, accoglierà circa 40.000 visitatori.
Il programma (qui) è senza dubbio intenso e vale la pena considerare la ricca offerta proposta, anche in prospettiva del 1° Congresso nazionale della Federazione dell'economia del bene comune, che vedrà, tra gli altri, la partecipazione di Günther Reifer di Terra Institute e Presidente Federazione Ebc in Italia. La giovane Federazione, nata a Bolzano all’inizio del 2013, è il ramo italiano di un movimento ideato da Christian Felber e diffusosi in tutto il mondo con più di 5.000 iscritti e riunisce più di 1.000 aziende che hanno scelto una via nuova per lavorare e per vivere. Lo scopo della Federazione è quello di promuovere un modello di vita e di lavoro sano ed etico, che consideri il denaro un mezzo e non un fine, e che rispetti processi di lavoro equi nel rapporto con dipendenti, fornitori, smaltimento dei rifiuti, riduzione di emissione di Co2. Tra gli altri appuntamenti proposti, la presentazione di cortometraggi sul cibo, un interessante incontro su Bioedilizia e turismo, una conferenza sull’eco-packaging, un approfondimento sulla cosmesi ecobio, per concludere domenica con un importante intervento sull’economia solidale e sull’economia del dono, senza dimenticare i laboratori del gelato, le dimostrazioni cosmetiche, e i workshop sulla preparazione della pizza cui si potrà partecipare durante i 3 giorni della fiera.
Insomma, che dire… ci vediamo a Bolzano il prossimo fine settimana!