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Wwf: condanna dell'Ue, ma sui rifiuti l'Italia continua sulla rotta sbagliata
Ambiente
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"L'ennesima condanna della Corte di Giustizia Europea sul tema dei rifiuti nei confronti dell'Italia richiede un serio ripensamento delle politiche finora seguite, altrimenti arriveranno altre condanne". Lo afferma il WWF commentanto la sentenza di condanna emessa della Corte di Giustizia europea sul caso dei rifiuti in Campania nel 2007. Il WWF sottolinea che "la folle volontà di costruire solo inceneritori e realizzare discariche invece di risolverle creano nuove emergenze, come è accaduto in Campania dove la situazione rimane critica e incerta. Occorre una politica che sostenga iniziative di prevenzione dei rifiuti e non del loro aumento".
Anche per Legambiente quella della Corte Europea è "una sentenza meritata". "Quindici anni di commissariamento della regione non sono serviti a null’altro che a sprecare circa 3 miliardi di euro per avere, ad oggi, impianti di trattamento inadeguati, centinaia di siti da bonificare in tutta la regione, emergenze sanitarie da affrontare e multe salate da pagare" - ha commentato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente.
Legambiente sottolinea quindi che anche in Campania vi sono esempi positivi da imitare. "“Proprio in Campania – ha continuato Ciafani – ci sono 150 comuni che hanno saputo affrontare la questione rifiuti in modo efficace e utile. 150 comuni che hanno attivato la raccolta differenziata e raggiunto gli obiettivi previsti dalla legge. Salerno, in particolare, si è distinta per efficacia e concretezza nell’aver attivato, unico capoluogo della regione, la raccolta porta a porta in tutta la città”
“Il problema dei rifiuti in Campania, che sta costando il blocco di 500 milioni di euro destinati alla regione dall’Ue, non era quindi irrisolvibile - ha sottolineato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo. Al contrario, la replica delle buone pratiche portate avanti in solitudine da questi Comuni virtuosi avrebbero potuto rappresentare la soluzione più concreta e positiva, mentre proprio questi, sono stati penalizzati dall’assenza degli impianti di compostaggio in loco”.
"Il nostro Paese continua a perseguire la rotta sbagliata" – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia riferendosi alla recente bozza di decreto presentata dal Ministero dell’Ambiente al CESPA a fine febbraio con l’intento di recepire la Direttiva UE sui rifiuti (n. 98 del 2008): bozza ancora impostata con l’obiettivo di costruire nuovi inceneritori e che disattende gli obiettivi della stessa Direttiva, ovvero, prevenzione e recupero dei materiali, riciclaggio, Direttiva che vede gli impianti di smaltimento (discarica e inceneritori) solo in fondo alla lista delle priorità.
“La cartina tornasole è data dalla mancanza di un Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, come prevede la stessa UE e la folle intenzione di sviluppare un piano nazionale degli inceneritori" – ha continuato Leoni. "Se non affronteremo seriamente il tema della prevenzione e del recupero materia dai rifiuti, nel giro di pochi anni ci troveremo di fronte ad emergenze ben piu' complesse e a numerose altre condanne. Per evitare tutto ciò occorre agire subito partendo dal livello nazionale a sostenere la separazione spinta dei rifiuti, incentivi a chi recupera materia, ma soprattutto cominciare a evitare di produrre rifiuti premiando i comportamenti virtuosi delle imprese e dei consumatori, invece di scoraggiarli”. [GB]