Il Comune di Assisi aderisce a #DivestItaly

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Il Comune di Assisi diventa il primo ente locale in Italia ad esprimere l’intenzione di disinvestire dalle fonti fossili e reinvestire in energie rinnovabili, nel quadro di un più ampio impegno di riduzione delle emissioni di gas serra all’interno del proprio territorio attraverso la sottoscrizione del Patto dei Sindaci per il clima e l’energia.

La Città di Assisi aderisce al programma di disinvestimento delle fonti fossili promosso in Italia dalla campagna #DivestItaly, e lo fa attraverso un atto ancora più ampio che è l’adesione al Patto dei Sindaci, siglato con l’avallo dell’intero consiglio comunale della Città di Assisi in data 31 luglio 2017. – dichiara il Sindaco Stefania Proietti – Si tratta di un programma a livello europeo cui aderiscono oltre 7000 città d’Europa, che prevede la riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030. In pratica la Città di Assisi si impegna a ridurre del 40% tutte le emissioni di CO2 determinate dai sistemi edificio-impianto-trasporto pubblici ma anche privati; è quindi implicito in questa riduzione significativa delle emissioni di CO2 su tutto il territorio comunale il disinvestimento in fonti fossili e l’investimento invece in energie alternative, attraverso nuove strategie di sviluppo sostenibile integrate con le fonti rinnovabili.”

 “Accogliamo con soddisfazione l’importante decisione della Città di Assisi di impegnarsi nel disinvestimento dalle fonti fossili e nel reinvestimento in energie rinnovabili nel quadro dell’adesione al Patto dei Sindaci – ha dichiarato Riccardo Rossella, coordinatore della campagna #DivestItaly per Italian Climate Network – Tale impegno rappresenta il primo caso in Italia da parte di un comune e si configura quindi come un importante riferimento per quanti, tra enti locali e altri tipi di investitori, intendano contribuire a vincere la sfida della transizione energetica attraverso un’azione concreta che punta a risolvere il problema delle emissioni di gas serra alla sua radice. Continuare ad investire in combustibili fossili appare sempre più come un’idea anacronistica, e ci auguriamo che l’esempio tracciato oggi dal Comune di Assisi venga seguito da un numero crescente di realtà nel nostro Paese. Come campagna #DivestItaly continueremo a promuovere questa scelta presso gli investitori pubblici e privati.

La decisione della Città di Assisi giunge parallelamente al nuovo annuncio congiunto di disinvestimento da parte di istituzioni cattoliche, coordinato dal Global Catholic Climate Movement. Previsto ufficialmente nella data simbolica del 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi, l’annuncio batte ogni precedente record coinvolgendo ben 40 organizzazioni provenienti da 11 paesi in tutti i continenti. Le diverse istituzioni, tra cui spicca il nome della Banca per la Chiesa e la Caritas della Germania, hanno espresso il proprio impegno a disinvestire dall’industria delle fonti fossili tanto sulla base del riconoscimento degli impatti che l’utilizzo di tali fonti ha sul Creato quanto in un’ottica di lungimiranza economica volta ad abbandonare o escludere investimenti che stanno diventando sempre più rischiosi. L’annuncio rappresenta un’ulteriore conferma del ruolo guida delle organizzazioni religiose all’interno del movimento per il disinvestimento dalle fonti fossili: costituiscono infatti la categoria più ampia con il 25% circa degli impegni di disinvestimento presi a livello internazionale, che ad oggi hanno interessato 750 istituzioni di vario tipo per un totale di 5.530 miliardi di dollari di assets under management coinvolti.

Come in occasione del precedente annuncio di disinvestimento congiunto (10 maggio 2017) la presenza delle realtà italiane è significativa: sono infatti ben 10. Tra queste figurano tre istituzioni cattoliche della città di Assisi, vale a dire la Diocesi di Assisi-Nocera, il Sacro Convento e l’Istituto Serafico per sordomuti e per ciechi. Tali impegni vanno quindi ad affiancarsi a quello del Comune, evidenziando come l’intero territorio abbia deciso con convinzione di relegare le fonti fossili al passato e puntare sulle energie rinnovabili.

Da Divestitaly.org

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