Italia un'altra bocciatura per la legge Onnis sulla caccia

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Un'altra sonora ed autorevole bocciatura per la legge sulla liberalizzazione della caccia - nota come "testo Onnis", dal nome del deputato relatore - giunge dalla Camera: dopo i pareri negativi espressi dalle Commissioni Giustizia (che ha stigmatizzato l'abolizione delle sanzioni penali per i bracconieri) e Politiche dell'UE (che ha denunciato la palese violazione delle Direttive CEE sulla tutela della fauna), ora anche la Commissione Affari Sociali ha espresso, nella riunione di ieri, 9 marzo, un parere negativo.

"La possibilità di continuare a cacciare con i richiami vivi - secondo la Commissione - costituisce uno strumento eccessivo nelle mani dei cacciatori", mentre non appare opportuno "ampliare il calendario venatorio" di ben 7 mesi e con l'aggiunta anche di specie protette e rare. Per tali motivi la Commissione chiede si sopprimere gli articoli 2 (richiami vivi) e 9 (specie cacciabili e periodi di attività venatoria), svuotando di fatto i contenuti più consistenti della legge.

Sempre ieri è fallito il tentativo del relatore della legge-killer, on. Onnis (AN), verso un'altra Commissione della Camera. L'on. Onnis, infatti, aveva inviato alla Commissione Giustizia un testo leggermente emendato, per tentare di recuperare il primo 'no' ricevuto: il residente della Commissione, on. Gaetano Pecorella (FI), ha invece formalmente confermato il parere negativo già espresso in quanto il testo Onnis emendato "non modifica le disposizioni di competenza della Commissione Giustizia" per cui "non vi sono elementi nuovi che giustifichino l'espressione di un nuovo parere".

Per questi motivi la LAV rinnova l'appello al Presidente della Camera, on. Pier Ferdinando Casini, ed ai Capigruppo: "la legge 'salva-bracconieri' va subito ritirata dai lavori d'Aula, ormai e' svuotata e politicamente inconsistente essendo divenuta un bluff che non può più essere tollerato". "Il Parlamento non può continuare a mantenere in vita una legge-farsa che ormai serve solo a motivare la campagna elettorale delle regionali per un manipolo di esponenti di AN e Lega, che spera così di raccattare qualche voto fra le doppiette e la lobby armieristico-venatoria!" -denuncia Ennio Bonfanti, responsabile LAV settore fauna. "Ormai questa vicenda è diventata insopportabile per i cittadini (schierati al 72% per l'abolizione della caccia) che vedono una spropositata, grave e continua influenza dei cacciatori e dei loro violenti interessi nelle istituzioni e nella politica, come se la priorità del Parlamento e del Paese fosse quella di assicurare un maggiore massacro di animali". [GB]

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