Italia: il WWF ricorre al TAR contro i Mondiali di sci 2005

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Il WWF è ricorso al TAR della Lombarda contro l'atto di intesa "Mondiali di sci 2005 a S. Caterina di Valfurva. Documento di intesa", sottoscritto il 16 ottobre scorso tra Parco Nazionale dello Stelvio, Assessorato al Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia, il Presidente del Comitato Istituzionale Mondiali di sci 2005. Gli interventi previsti nel Documento d'Intesa costituiranno, secondo il WWF, un grave pregiudizio al patrimonio naturale oggi tutelato dal Parco Nazionale dello Stelvio, oltre ad essere in palese contrasto con le prescrizioni dettate in passato dal Consorzio del Parco e le normative e gli atti della stessa Regione Lombardia.

Dopo il taglio di 2.800 alberi secolari nel Comune di Santa Caterina Valfurva per l'apertura di nuove piste e l'adeguamento di quelle esistenti nuovi rischi arrivano, secondo il WWF, dal documento d'intesa ora contestato davanti al TAR. "Non si tratta solo di realizzare interventi relazionati all'evento sportivo" - denuncia il WWF - "ma quest'ultimo rischia di essere pretesto per far passare progetti già bocciati in passato dalla Regione Lombardia e dal Consorzio Parco".

Il WWF ricorda, infine, che da un sondaggio commissionato all'Accademia Europea di Bolzano è emerso che il 66% dei residenti del Parco è contrario alla costruzione di nuovi impianti. Il WWF non è contrario ai Mondiali di Sci 2005: si batte contro l'altissimo impatto ambientale di queste opere e propone soluzioni alternative possibili, che erano state considerate praticabili dallo stesso Ente Parco.

Tra chi si sta battendo in Italia per la tutela dell'ambiente anche Legambiente che in questi giorni ha lanciato una nuova campagna: 'Operazione SalvaItalia'. "L'obiettivo - spiega Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - è dimostrare che con una forte iniziativa in rete fra soggetti della società civile, imprese e istituzioni è possibile restituire ai cittadini aree degradate e inserite in contesti sociali difficili". [DS]

Altre fonti: Accademia Europea di Bolzano.

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