Ue: direttiva sugli eco-reati, settimana amica del clima

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"Finalmente una direttiva europea che manda in galera chi commette reati ambientali e introduce il principio del 'chi inquina paga'". Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, plaude così alla proposta di direttiva europea sui reati ambientali presentata nei giorni scorsi dal vicepresidente della Commissione europea e commissario alla Giustizia Franco Frattini e dal commissario all'Ambiente Stavros Dimas, da approvare entro il 2008.

La nuova direttiva prevede un elenco di reati ambientali gravi, per lo più già contemplati dalla decisione quadro annullata: trattamento, trasporto, esportazione o importazione illeciti di rifiuti, compresi i rifiuti pericolosi; commercio illecito di specie minacciate; commercio o uso illeciti di sostanze che riducono lo strato di ozono; funzionamento illecito di un impianto in cui sono svolte attività pericolose o in cui siano depositate sostanze o preparazioni pericolose. E specifica che "nella maggior parte dei casi la punibilità di determinate attività dipende dal fatto che esse arrecano (o rischiano di arrecare) un grave pregiudizio alle persone o all'ambiente". La Commissione ricorda che finora, tra direttive impugnate, sentenze della corte di Giustizia Europea, annullamento della decisione quadro del Consiglio del 2003, non si è mai riusciti a trovare un accordo in materia.

"L'Europa fa quello che l'Italia non è stata capace di fare finora - prosegue il Presidente di Legambiente- e corona una battaglia ventennale di Legambiente a favore di una legislazione penale per la tutela dell'ambiente. Pene e sanzioni certe per chi compie reati contro l'ambiente sono strumenti necessari se si vogliono arginare traffici e reati che dilagano su scala internazionale. Quella di Frattini e Dimas è la giusta risposta della Ue a tutela dell'ambiente e della salute di tutti cittadini". Traffico illegale di rifiuti, abusivismo edilizio e cave illegali, racket di animali e furti di opere d'arte sono i principale settori dell'illegalità ambientale. Un giro d'affari che, in Italia, nel 2005 supera i 22 miliardi di euro e, secondo il bilancio del rapporto Ecomafia 2006 di Legambiente, ammonta a quasi 180 miliardi di euro dal 1994 ad oggi. Il traffico illecito di rifiuti è di circa 2.700.000 euro.

Sempre Legambiente annuncia oggi 11 bliz per ribadire un secco 'No al carbone' e chiedere una politica energetica che persegua gli obiettivi del protocollo di Kyoto, investendo su risparmio e fonti rinnovabili. "Il piano nazionale delle emissioni recentemente presentato a Bruxelles dal governo, tra l'altro in odore di bocciatura - dichiara Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - spalanca le porte al carbone per le centrali termoelettriche italiane ed è uno dei motivi che hanno spinto oggi Legambiente a scendere in piazza in tutta Italia. E' assolutamente incoerente e anacronistico - aggiunge Della Seta - considerare ancora l'opzione carbone mentre si tenta di ridurre le emissioni per raggiungere gli obiettivi di Kyoto".

E parte oggi la "Settimana Amica del Clima" (12- 18 febbraio), settimana a cavallo del 16 febbraio, giorno in cui nel 2005 è entrato in vigore il protocollo di Kyoto. Tanta informazione sul risparmio energetico e sui mutamenti climatici e proposte per fare qualcosa in prima persona, senza sconvolgere le nostre abitudini quotidiane, ma adottando semplici accorgimenti per il risparmio energetico.

E per il 16 febbraio, "Giornata Internazionale del Risparmio Energetico", Caterpillar propone la terza edizione di "M'illumino di meno". Si può partecipare, aderendo alla Giornata e raccontando come si risparmierà energia, come semplici cittadini, scuole, comuni, province e regioni. "Quello che chiediamo, soprattutto a chi ha già partecipato alle precedenti due edizioni, è di trovare un modo affinché il 16 febbraio si riesca a convincere più gente possibile a risparmiare energia" - affermano i promotori. [GB]

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