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Per decarbonizzare gli edifici europei ci vogliono 3,5 trilioni di euro
Cambiamento climatico
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Foto: Pexels.com
Entro il 20250, il 97% degli edifici europei, ben 215 milioni, avrà bisogno di un certo livello di ristrutturazione e il Green Finance Institute evidenzia che «Per raggiungere l’obiettivo climatico per il 2030, in questo decennio saranno necessari 3,5 trilioni di euro di investimenti totali per decarbonizzare gli edifici europei attraverso la ristrutturazione. Sulla base dei piani attuali degli Stati membri, il divario degli investimenti fino al 2030 è stimato in 2,75 trilioni di euro. Gli investimenti pubblici non possono colmare questo divario da soli ma è necessario mobilitare finanziamenti e investimenti privati».
Il Green Finance Institute è il principale ente britannico per la collaborazione del settore pubblico e privato nella finanza verde e ha pubblicato il documento “Unlocking the Trillions: public-private innovation to deliver the EU’s renovation wave ambition” lanciando l’iniziativa “Coalition for the Energy Efficiency of Buildings Europe” (CEEB Europe) anche nel resto dell’Europa e spiega che «Questa piattaforma riunirà i leader nei settori finanziario, immobiliare ed energetico e, attraverso la politica, il mondo accademico e le organizzazioni non profit di ogni Paese in cui andrà a operare (tra cui l’Italia), creando prodotti finanziari innovativi che affronteranno questo gap di investimento».
Il Green Finance Institute – in collaborazione con il think tank indipendente sul clima E3G e con il finanziamento della Laudes Foundation, una nuova fondazione indipendente che risponde alla doppia crisi della disuguaglianza e del cambiamento climatico fornendo ai suoi partner capitale filantropico, esperienza e collaborazione – ha condotto un esercizio di mappatura unico per identificare i Paesi ad alto potenziale, con un paesaggio finanziario maturo, un ambiente favorevole e piani ambiziosi per l’ambiente. L’Italia è fra questi.
Dal rapporto viene fuori infatti che «Il settore edilizio in Italia è responsabile del 36% delle emissioni totali di gas serra del Paese e del consumo del 40% dell’energia totale, del 50% delle materie prime estratte e del 21% del consumo di acqua. L’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano è inferiore alla media europea, con l’82% degli edifici costruiti prima dell’approvazione della prima legge sull’efficienza energetica. La maggior parte degli edifici italiani rientrano nella classe G secondo l’ultimo sistema di certificazione delle prestazioni energetiche, il peggior punteggio di efficienza possibile»...