L’energia nelle nostre mani

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Grafica a cura di Ayla Parisi

ALTRO MODOSoluzioni diverse a problemi comuni è un podcast mensile di Unimondo, un progetto di Fondazione Fontana Onlus. Testi e voce narrante sono di Michele Simeone. Grafica a cura di Ayla Parisi. Musica di BoDleasons, tratta da Pixabay con licenza Pixabay.  

 Questo mese parliamo della cooperativa energetica èNostra, che propone un modello di produzione e distribuzione di energia rinnovabile, etica e sostenibile basato sulla partecipazione dei soci e delle comunità. Per la cooperativa èNostra hanno partecipato Marianna Usuelli, giornalista e responsabile della comunicazione di èNostra, e Mercedes Mas, socia sovventrice di èNostra. Maggiori informazioni sul sito https://www.enostra.it/ o nel libro Come si fa una comunità energetica (per davvero!).

BUON ASCOLTO: https://www.spreaker.com/episode/l-energia-nelle-nostre-mani--60507527

L’energia nelle nostre mani

La produzione di energia elettrica, da quando è diventata un settore fondamentale, è stata gestita prevalentemente da apparati statali o grandi aziende, imponendo una certa distanza dai comuni cittadini.

Negli ultimi anni la maggiore sensibilità ambientale e l’avvento di sistemi di auto-produzione di energia rinnovabile accessibili ai cittadini, primo fra tutti il fotovoltaico, ha permesso alla popolazione di poter almeno provare a muoversi con un certo grado di autonomia sul fronte della produzione energetica.

Nel tempo si sono sviluppate diverse realtà che cercano modi diversi per provare a produrre e consumare l’energia in maniera partecipata e consapevole, avvicinando così le comunità, oltre che al problema, alla soluzione.

Tra queste c’è “èNostra”, la prima cooperativa energetica rinnovabile in Italia, nata nel 2014 dalla fusione di Reteenergie, Avanzi e EnergoClub, tutte realtà che si occupavano di promuovere una produzione energetica dal basso, obbiettivo che, unite, continuano a perseguire con lo stesso impegno, come mi racconta Marianna Usuelli, responsabile della comunicazione di èNostra.

M. U. L'obiettivo di Enostra è quello di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla transizione energetica. [...] Siamo convinti che una transizione energetica sia innanzitutto un processo di risoluzione, un processo culturale di cambiamento di abitudini, comportamenti e concezione di come funzionano i consumi e il  sistema energetico. Per cui, l'obiettivo generale di Enostra è proprio il passaggio da un sistema energetico centralizzato e basato sulle fonti fossili a un sistema energetico decentralizzato, democratico e basato su fonti rinnovabili e locali. E’ un obiettivo enorme che presuppone un cambiamento culturale. Per cui Enostra è da sempre impegnata anche nelle attività di informazione e formazione ambientale.”

Oltre a questo importante ruolo di comunicazione ci sono molte altre attività che caratterizzano la cooperativa èNostra, come i servizi di consulenza per la creazione di Comunità energetiche rinnovabili, le cosiddette CER, e i servizi energetici, un comparto formato da tecnici che si occupa di riqualificazione e efficientamento energetico, seguendo il principio che il kilowattora meno impattante è quello che non viene utilizzato.

La cooperativa si occupa ovviamente anche della distribuzione dell’energia elettrica, certificata da fonti rinnovabili, e della promozione e costruzione di impianti energetici collettivi, cioè finanziati dai soci sovventori.

Finanziando l’energia che essi stessi producono, i soci hanno accesso alla tariffa prosumer, una crasi di producer e consumer,  chiudendo idealmente il cerchio tra chi produce e chi consuma, ottenendo tra l’altro anche un effettivo vantaggio economico, come mi racconta Mercedes Mas, socia sovventrice di èNostra.

M. M. “Quando uno vuole che non diventi [un qualcosa] di nicchia e che non diventi una cosa per masochisti, dobbiamo renderla interessante anche dal punto di vista economico, perché altrimenti non decolla, rimane lì per i masochisti sacrificati. Ok apri la strada e tutto, però il 90% della gente non vuole soffrire per fare una scelta, per cui se tu offri una cosa che in più è interessante, allora hai il doppio di possibilità che questa cosa qua venga allargata e che siano tutti quanti ad avere energia rinnovabile, e non sia solo di quattro che se lo possono permettere, che alla fine sono i ricchi, mentre i poveri continuano a consumare carbone, ma perché? Non è questa la strada.”

M. U. “La “chiusura del cerchio” perché si intende l'obiettivo di poter fornire a socie e soci l'energia che loro stessi hanno contribuito a produrre finanziandola. Quindi, sostanzialmente, creare una sorta di circuito di autoproduzione di energia, che non è quello classico della persona che possiede un fotovoltaico sul tetto di casa sua, ma facendo parte di una iniziativa collettiva. Quindi, mettere insieme capitale in una cooperativa e realizzare  nuovi impianti e consumando l'energia di questi impianti diventa l'obiettivo primario di Enostra, facendo in modo che tutti i soci possano consumare l'energia degli impianti che hanno contribuito a realizzare.”

Questo modello di produzione e distribuzione dal basso ricorda quello delle comunità energetiche rinnovabili che abbiamo citato prima, cioè realtà composte da cittadini, enti o imprese che si uniscono per produrre e condividere energia prodotta da fonti rinnovabili: un sistema promosso anche dall’Unione Europea nell’ambito delle politiche per favorire la transizione energetica.

Ma le comunità energetiche rinnovabili hanno un limite: la produzione e la distribuzione dell’energia deve avvenire all’interno della rete connessa a una singola cabina primaria, ossia le cabine che trasformano l’energia ad alta tensione in media tensione, e non possono estendersi oltre, mentre la cooperativa energetica èNostra può distribuire energia in tutta Italia.

M. U. “èNostra è nata prima ancora che esistessero le comunità energetiche rinnovabili da un punto di vista normativo, noi diciamo che èNostra è  una CER ante litteram, perché di base il principio che l'ha animata e l'ha fatta nascere è lo stesso, cioè quello di condividere energia rinnovabile, producendola attraverso un modello partecipato dal basso e attraverso una collettività.  Però la differenza è più una questione appunto normativa, perché le comunità energetiche attualmente hanno confini geografici ben delimitati. [...] E quindi sono due cose diverse: però èNostra da sempre ha lavorato per la promozione del modello delle comunità energetiche, addirittura ancora prima che esistessero, contribuendo con diverse realtà come Greenpeace, REScoop… Quindi diciamo che èNostra in qualche modo ha anche contribuito alla promozione di questo modello in Europa, dando il suo piccolo contributo [...] Nell’ambito delle comunità energetiche rinnovabili èNostra è consulente: offre un servizio di consulenza tecnico-legale a tutte le realtà che vogliono intraprendere questo percorso, come amministrazioni comunali, associazioni, cittadini, privati cittadini o imprese cooperative. Ci sono veramente tantissimi soggetti che possono costituire una comunità energetica rinnovabile: attualmente abbiamo in via di sviluppo circa 60 progetti in tutta Italia, la maggior parte dei quali è promossa da amministrazioni comunali che si sono rivolte a noi per chiedere la consulenza. Però in realtà ultimamente sta crescendo moltissimo la domanda anche da parte di associazioni, cittadini e progetti più dal basso.”

Indipendentemente dalle varie attività promosse da èNostra, un suo tratto fondamentale è la costruzione di un sistema di produzione e distribuzione dell’energia elettrica basato sulle persone. Punto centrale di ogni cooperativa sono infatti i soci, che in èNostra possono essere fruitori, cioè coloro che utilizzano l’energia rinnovabile distribuita, possono essere produttori, cioè chi vende il proprio surplus energetico alla cooperativa, oppure soci sovventori, che finanziano gli impianti collettivi collegando produzione e consumo. 

La varietà di servizi offerti e i diversi modi in cui si può partecipare al progetto sono il punto di forza di èNostra, che ad oggi conta 15000 soci e 14 impianti collettivi in funzione, tra fotovoltaico ed eolico. 

M. U. “Sì, diciamo che la dimensione comunitaria è forse la cosa più importante, ciò che distingue di più èNostra come fornitori di elettricità da tutti gli altri fornitori di elettricità convenzionali. [...] La Cooperativa infatti non ha clienti, ma ha socie e soci,  che di fatto partecipano alla vita cooperativa e ai processi decisionali. Ogni anno votano il bilancio e contribuiscono  alle decisioni su come vengono investiti gli utili della Cooperativa e sulle policy alla base di tutte le decisioni. [...] Sono in realtà protagonisti della vita cooperativa e non subiscono passivamente le decisioni in una realtà di struttura piramidale.

M. M. “Essere socio attivo ha il vantaggio del confronto, dello scambio, del capire tutto questo, sai da dove arriva la tua energia. [...] è bello poter partecipare, poter dire la tua, poter essere chiamati “perché abbiamo bisogno di questo… ci preparate…  fate…  ascoltate…  ci dite…”” [...] Credo che la cosa che ci piace è la scelta dei valori, che non sia solo energia rinnovabile, ma energia rinnovabile, etica e sostenibile, questa è una grande differenza [...] qualcosa che migliora la comunità e con cui condividi le scelte, i valori. Non è solo un vantaggio personale.”

La maggiore sensibilità ambientale ha spinto molte persone a porsi domande ma anche ad agire per un modo diverso di concepire l’uso e la produzione di energia. Partendo dai primi esperimenti di auto-consumo e impianti collettivi, ora assistiamo ad una diffusione di realtà energetiche partecipate: in Unione europea esistono più di 9000 comunità energetiche e ReScoop, una federazione di cooperative energetiche con sede in Belgio, ne raccoglie più di 2000.

Realtà come èNostra ci dimostrano che è possibile costruire un futuro energetico più sostenibile, sicuro e democratico. Un futuro in cui l'energia è nelle nostre mani.

Michele Simeone

Sono Michele Simeone, nato in provincia di Trento nel 1992. Laureato in Tecnologie Forestali e Ambientali all’Università di Padova, ho poi conseguito un master in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e della Fauna presso l’università di Parma, assecondando la mia passione per la montagna e la natura. Dopo gli studi ho lavorato per 5 anni in un vivaio a Riva del Garda e ho ritrovato il mio interesse per la comunicazione durante la pandemia di Covid19, avvicinandomi al mondo dei podcast. Con duei amici ho creato Bestiacce, un podcast di divulgazione scientifica in chiave goliardica e per SanbaRadio di Trento ho preparato Terra Terra, un programma in 6 puntate sulla cura delle piante domestiche. Per Unimondo scrivo e registro Altro Modo, il mio primo podcast di giornalismo.

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