Italia: poco sviluppo alle energie rinnovabili

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L'Italia frena nello sviluppo delle energie rinnovabili. Questo quanto emerge da un recente rapporto WWF. Intanto "La Nuova Ecologia" mette in luce lentezze e ritardi nel sostenere lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili.

Secondo il Rapporto del WWF "Cambiamo energia", i paesi Europei non riusciranno a raggiungere l'obiettivo definito dal Protocollo di Kyoto di ricavare, entro il 2010, il 22% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili. L'Unione Europea raggiungerà per quella data una percentuale non superiore al 17%. L'Italia assieme a Regno Unito, Francia e Grecia è tra i paesi che "frenano" il raggiungimento degli impegni presi a Kyoto. WWF denuncia, oltre alla mancanza di politiche di incentivo a favore delle risorse rinnovabili, la necessità di riformare radicalmente il sistema energetico italiano. Secondo il WWF studi recenti hanno già ampiamente dimostrato che con una gestione efficiente e tecnologicamente adeguata degli attuali impianti elettrici italiani si potrebbero risparmiare enormi quantità di energia elettrica eliminando così ogni progetto di costruzione di nuove megacentrali elettriche prospettata recentemente dal governo.

A WWF fa eco un editoriale de "La Nuova Ecologia" che mette in luce i problemi legati all'affermarsi delle energie rinnovabili. Riferendosi in particolare agli impianti per lo sfruttamento dell'energia eolica sottolinea come nonostante i progressi ottenuti negli ultimi anni, una crescita del 63% nel solo 2001, la diffusione degli impianti eolici hanno subito un forte rallentamento nel corso del 2002. Dai 682 MW prodotti nell'anno precedente si è passati a soli 755 MW nel corso del 2002. Le difficoltà sono da attribuirsi principalmente a lentezze amministrative, problemi nella connessione alla rete e all'impatto paesaggistico. In particolare quest'ultimo si presenta come un problema di difficile soluzione ed ha scatenato aspre polemiche nel mondo ambientalista. L'editoriale prende posizione in merito dichiarando la necessità di mantenere un approccio non aprioristico nei confronti del problema al fine di valutare in ciascun caso la soluzione migliore tenendo bene in mente che non si può "dichiararsi impegnati contro l'effetto serra… ma escludere a priori gli impianti eolici da tutte le aree sottoposte a qualche vincolo protettivo". [DS]

Fonti:La nuova Ecologia .

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