No dumping: la Focsiv incontra il commissario Lamy

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Nell'ambito dei colloqui preparatori in vista del vertice dell'Organizzazione mondiale del Commercio che si terrà a Cancun (Messico) nel mese di settembre, il Commissario Europeo al Commercio Pascal Lamy sarà in visita a Roma il 21 e 22 maggio.

Nel corso della sua visita romana il Commissario Lamy incontrerà anche alcune Ong italiane, tra cui Volontari nel mondo - FOCSIV (la Federazione di 57 Ong di volontariato internazionale), particolarmente impegnate in settori strettamente correlati con il vertice di Cancun, dove l'Unione Europea presenterà una serie di proposte in vista della chiusura dei negoziati prevista nel 2005.

La FOCSIV incontrerà il Commissario Lamy in quanto promotrice - insieme al settimanale "Vita" e alle maggiori organizzazioni della società civile - della Campagna "No dumping" contro i sussidi alle esportazioni. Alla Campagna hanno già aderito oltre 50.000 italiani attraverso la sottoscrizione di una "cartolina" cartacea ed elettronica indirizzata proprio al Commissario Europeo al Commercio, nonché al Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.

"Ribadiremo al Commissario Lamy l'assoluta necessità che l'Unione Europea a Cancun si schieri definitivamente contro misure di sostegno che si tramutano in una concorrenza sleale nei confronti dei Paesi in via di sviluppo - dichiara il Direttore Generale della FOCSIV Sergio Marelli - lavorando finalmente per una vera riforma della politica agricola europea".

Con il dumping i Paesi dell'Unione Europea - così come gli Stati Uniti e il Giappone - immettono sui mercati del Sud del mondo prodotti a un prezzo notevolmente inferiore a quello di produzione locale, frustrando ogni possibilità di sviluppo globale di quei mercati, producendo povertà nelle zone agricole dei Paesi in via di sviluppo, determinando la scomparsa di molte varietà di colture e favorendo i grandi gruppi agroindustriali multinazionali a discapito dei piccoli produttori locali.

"Si tratta di una condotta sleale - continua Marelli - e di una pratica che l'Unione Europea si è impegnata ad abbandonare gradualmente già da molto tempo, ma che in realtà non accenna affatto a diminuire. Riteniamo scandaloso che i Paesi dell'Unione Europea ricevano ogni anno, solo per il settore agricolo, oltre 300 miliardi di Euro di aiuti, spingendoli a produrre in eccedenza per poi esportare tali prodotti a un costo che risulta letale per le economie dei Paesi del Sud del mondo. Senza dimenticare che tale montagna di miliardi pesa sulle tasche di ogni singolo cittadino dell'Unione."

Fonte: Focsiv

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