Guida alla scelta del legno, per consumatori.

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Ad oggi abbiamo perso l'80 % delle grandi foreste primarie - Greenpeace lancia l'ennesimo preoccupato appello e manda la sua celebre nave, l'ammiraglia "Rainbow Warrior", in Indonesia, per monitorare sul campo la situazione e denunicare i casi sospetti, le partenze di carichi non leciti. Le foreste primarie regolano il clima, controllando la caduta della pioggia, l'assorbimento nel suolo e l'evaporazione dell'acqua e contribuiscono a combattere l'effetto serra. Costituiscono l'habitat di oltre l'80% delle forme di vita di terra ferma e sono la casa di milioni di persone la cui sussistenza e identità dipendono interamente da esse. Greenpeace propone un impegno globale per ottenere un trattato internazionale per la tutela delle foreste.

Veleggiando nelle esotiche acque del Kalimantan, il Rainbow Warrior ha documentato 55 tra navi e chiatte, sospette di trasportare legname tagliato illegalmente. "Il governo indonesiano dovrebbe far rispettare la legge e impedire il taglio illegale delle ultime foreste primarie, dove vivono gli oranghi - commenta Sergio Baffoni, responsabile foreste di Greenpeace. Anche i consumatori, però, devono fare la loro parte e non comprare legno che viene dalla distruzione delle foreste". Circa il 90 % del taglio in Indonesia è illegale ed il legname è destinato a Cina, Unione Europea e Stati Uniti: l'Italia è il primo importatore europeo di cellulosa dall'Indonesia. Greenpeace ha convinto le 3 maggiori aziende del settore delle costruzioni in Gran Bretagna a non acquistare più legname dall' Indonesia.

Propone ai consumatori la "Guida alla scelta del legno", che spiega come usare un materiale naturale senza distruggere le foreste.
"Il legno potrebbe rappresentare il materiale ecologico per eccellenza. Rispetto ad altri materiali come il PVC, il legno non inquina, è in grado di ricrescere, può essere ricavato ecologicamente, può durare molto a lungo, è biodegradabile e può essere reimmesso nel ciclo naturale, al termine del suo utilizzo" spiega Baffoni.

L'Italia è il primo paese esportatore di mobili, e importa l'80 % del legno che impiega. I consumatori hanno un grande potere: invertire le distorsioni del mercato, e rifiutare il legno di provenienza illegale o distruttiva.
Il primo suggerimento è la certificazione: il Forest Stewardship Council (FSC) rappresenta oggi il migliore standard di certificazione forestale. Purtroppo non sempre è possibile trovare legno certificato: per questo Greenpeace ha approntato una guida che spiega al consumatore, specie per specie, da dove proviene il legno, quali sono le minacce per le foreste.

Un semplice semaforo (verde, rosso o giallo) indica vantaggi e pericoli delle specie più diffuse sul mercato italiano: per esempio, luce verde all'abete, al faggio e al castagno di provenienza italiana, così come al ciliegio americano, un giallo per la quercia (bisogna assicurarsi che non venga dai tagli illegali dell'est europeo) e semaforo rosso al ramino (Indonesia), al mogano (Amazzonia) e all'afrormosia (Africa) che provengono con tutta probabilità da taglio distruttivo. Così come luce rossa al teak della Birmania, la cui estrazione finanzia da decenni una cruda guerra civile.[MDT]

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