No alle sovvenzioni ai produttori di cotone

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L'UNPCB (Unione Nazionale dei Produttori di Cotone del Burkina) assieme al Sindacato dei produttori di cotone del Mali e del Bénin ha lanciato un appello comune per chiedere all'Unione Europea e agli Stati Uniti di sopprimere le sovvenzioni ai produttori di cotone. Questi paesi basano infatti gran parte della loro economia sulla produzione di cotone ma in un anno a causa delle sovvenzioni di cui godono i coltivatori europei ed americani, il prezzo del loro cotone è crollato da 10 FF a 5 FF. La richiesta di questi agricoltori trova eco nei movimenti antiglobalizzazione che intendono modificare la visione neo-coloniale attuale delle relazioni internazionali tra Nord e Sud, dove paesi ricchi spingono i paesi poveri a specializzarsi nell' esportazione di materie prime. Vandana Shiva, ricercatrice presso l'Institute for Science, Technology and Ecology di New Delhi, parlando della coltivazione del cotone in India, nota come "Un quintale di cotone che nel 1972 costava 149,19 rupie oggi costa 1.703,04, cioè oltre dieci volte. Nel frattempo, il prezzo del cotone sta cadendo sistematicamente, creando una congiuntura negativa in cui la produzione agricola non è sostenibile per i piccoli proprietari né a livello ambientale né economico. L'aumento delle esportazioni ha causato morte e suicidi sia tra gli agricoltori che tra i tessitori di cotone.
Pubblicato il: 31.12.2001
" Fonte: » abcBurkina, Guerre e Pace, Attac- Granello di sabbia in pdf;
" Approfondimento: » Unimondo/schede cotone, Rivista Valori-pubblicità Segafredo, Altragricoltura;

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