No agli ogm dalla "Meridiana"

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Il coordinamenti agricoli meridionali riunitosi durante l'assemblea "Meridiana dei movimenti" riuniti a Scanzano Jonico ha redatto una lettera aperta indirizzata alle istituzioni locali e al Ministero dell'ambiente in merito all'autorizzazione richiesta dall'Agrobios di Metaponto per a realizzare una ricerca in campo aperto di o.g.m. fra il marzo e agosto 2004. La lettera chiede che spiega i rischi sia per la salute umana e chiede la sospensiva della richiesta.

LETTERA APERTA

Al Consiglio e alla Giunta regionale di Basilicata
Al Consiglio e alla Giunta provinciale di Matera
Al Consiglio e alla Giunta comunale di Bernalda
Al Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio
All'agrobios

E, p.c., agli organi di informazione

Vi trasmettiamo la risoluzione adottata dall'assemblea "Meridiana dei movimenti" riuniti a Scanzano Jonico presso l'Hotel Miceneo il 15/02/04, a Voi direttamente indirizzata perché adottiate i passi necessari nel potere che le Vostre funzioni Vi assegnano.

Gianni Fabbris - Altragricoltura

"Veniamo a conoscenza, dalla campagna per i comuni antitransgenici, che l'Agrobios di Metaponto ha in corso presso il Ministero (Notifica n. B/IT/03/01) la richiesta di autorizzazione a realizzare una ricerca in campo aperto di o.g.m. fra il marzo e agosto 2004. Noi, riuniti in assemblea a Scanzano in nome dei tanti cittadini meridionali mobilitati contro gli scempi territoriali e ambientali, per un lavoro gratificante e per rivendicare la dignità, noi che siamo stati mobilitati contro il tentativo di imporre la scelta del deposito unico di scorie nucleari a Scanzano Jonico chiediamo che venga rigettata la proposta. Non è interesse dei contadini meridionali essere esposti ai rischi del transgenico che premia solo le multinazionali e le corporazioni dei brevetti ma, al contrario, di avere un'agricoltura della biodiversità, che tuteli il territorio e favorisca il lavoro gratificante e il reddito di chi produce. Il Metapontino, che ha già pagato costi pesanti ad un'agricoltura industrialista e produttivista che lascia gli agricoltori, i braccianti e i cittadini sempre più poveri, ha rifiutato il deposito unico di scorie nucleari e rifiuta di essere cavia ancora una volta in nome di una visione autoritaria e tecnocratica della scienza.
Che i soldi pubblici si usino per fare una ricerca al servizio dei bisogni dei contadini e dei cittadini. Che si finanzi, finalmente, una seria ricerca epidemiologica sui rischi che la centrale Enea della Trisaia, come l'uso sconsiderato di anticrittogamici imposto ai contadini ed ai cittadini in questi anni, comporta per il territorio piuttosto che la bizzaria di chi vorrebbe trasformare i pomodori in carote (trasformazione del licopene in betacarotena, provitamina A).
E' bizzarra e pericolosa la proposta di sperimentazione in campo aperto almeno per due motivi:
- il metodo che adotterebbe la ricerca è, ancora una volta, quello dei marcatori che si accompagnano a resistenza agli antibiotici ( il gene NptII, in questo caso) considerati potenzialmente dannosi per la salute umana e, quindi, messi definitivamente fuori legge a partire dalla fine di quest'anno, secondo la Direttiva CEE 2001/18/CE e del
Consiglio del 12 Marzo 2001.
- La valutazione della salubrità/sicurezza di questo pomodoro transgenico ha motivi di contrasto nella comunità scientifica proprio, in virtù della massiccia presenza di beta-carotene, che nonostante sia una provitamina A, in dosi elevate presenta dei seri e documentati pericoli di aumento del cancro al polmone nei soggetti maschili fumatori e bevitori (John Baron sulla rivista scientifica Journal of the National Cancer Institute). Se, infatti, nei soggetti non bevitori e fumatori la vitamina A riduce del 44% il rischio di sviluppare adenomi (tumori benigni che possono portare allo sviluppo del cancro del colon-retto), tra gli amanti di alcool e tabacco si registra invece un incremento dei casi.
Chiediamo che le istituzioni in indirizzo si adoperino e facciano quanto è in loro potere per porre fine a questi pericolosi tentativi di sperimentare sul nostro territorio organismi geneticamente modificati e assicurino al contrario agli istituti di ricerca, a partire dall'Agrobios, le risorse e gli indirizzi utili per una reale ricerca al servizio del territorio e dell'agricoltura meridionale. La strada proposta dalla collaborazione di Agrobios con Veronelli è solo un esempio virtuoso delle cose possibili che vanno assicurate da chiare scelte di indirizzo politico verificabili democraticamente dai cittadini. Il coordinamento di lotta delle realtà agricole di base del Sud, costituito oggi a Scanzano, vigilerà e si mobiliterà conseguentemente.

L'assemblea Meridiana dei Movimenti riunita a Scanzano Jonico il 15,02,04

Fonte: Altragricoltura

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