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Italia: sono i mandriani Sikh gli artefici del formaggio padano
Bioagricoltura
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Pochi sanno che dietro marchi italianissimi come Grana Padano e Parmigiano Reggiano vi è il silenzioso, ma prezioso lavoro dei mandriani Sikh. "Oggi sono gli indiani Sikh a curare il bestiame nelle grandi cascine della pianura padana. Sono gli unici disponibili a svolgere ancora questo lavoro e lo fanno con grande cura e professionalità".
Lo si apprende da un articolo di Popolis, il notiziario online delle province della pianura padana. Finita l'epoca dei "malghes" e dei "bergamini" - gli stallieri che accudivano le mucche fino ad una decina di anni fa - sono arrivati negli anni novanta dall'India e dal Punjab i nuovi mandriani "con le loro teste colorate e gli occhi di carbone".
Nella sola provincia di Cremona costituiscono la comunità di immigrati più numerosa con il 20,2 per cento tanto che la Provincia ha patrocinato una specifica indagine sociologica svolta da studiosi di vari Istituti nazionali di ricerca. La provincia di Cremona è, infatti, la culla della presenza Indiana in Lombardia e in Italia e gli indiani ricoprono il 20% degli stranieri. In provincia di Cremona sono sparpagliati in 95 comuni su 115. In Lombardia, sono inoltre presenti nel lodigiano e nel mantovano pur non superando il 9%. Ininfluente la presenza nelle altre province lombarde, ma anche nelle altre regioni italiane, dove a parte Lombardia, Emilia Romagna e Lazio in cui raggiungono il 3%, nelle altre regioni sono poco rappresentati.
I Sikh, il cui flusso è cominciato alla fine degli anni '90 e non si è mai arrestato, si sono perfettamente integrati prendendo il posto dei "bergamini", i vecchi mungitori. Ma ora, terminata la prima fase migratoria, guardano avanti: investono in borsa, acquistano case per affittarle ad altri connazionali, qualcuno addirittura sta pensando di rilevare l'azienda dove lavora. Da dipendenti a padroni, perché i sikh sono i "calvinisti dell'Oriente", credono nel successo e nell'uomo che si fa da sé. Nello stesso tempo, però, sono molti solidali e aiutano gli indigenti - afferma l'ingagine. La ricerca, inoltre, smonta i luoghi comuni sui Sikh, come la loro presunta vocazione ad occuparsi solo di bestiame.
L'indagine ha cercato di "dare un'identità a queste persone che vivono e lavorano sul territorio, anche allo scopo di identificare le eventuali esigenze inespresse di questa popolazione che apparentemente basta a se stessa e non avanza richieste di alcun tipo alla società ospite, ma presenta le difficoltà di un processo migratorio lungo e complesso" ha commentato l'Assessore provinciale ai Servizi Sociali, Daniela Polenghi. Lo scorso inverno presso il Centro Culturale San Vitale sono state organizzate tre iniziative oggi riportate sul sito internet della Provincia.
Mentre si cerca di schedare gli "extracomunitari", a Novellara (Reggio Emilia) da molti anni culture, religioni e storie diverse trovano spazio e si fondono tra loro. Nel cuore della pianura padana si entra infatti nel più grande tempio Sikh d'Italia: il Gurudwara Singh Sabha che fu inaugurato nell'ottobre del 2000 alla presenza del Presidente della Commissione dell'Unione Europea, il reggiano Romano Prodi. Unico tempio Sikh in Italia (un altro è in via di costruzione in provincia di Cremona), è il secondo d'Europa. Lo hanno voluto, pagato, creato gli indiani che vivono nel reggiano, impiegati per lo più nell'allevamento. Arrivati nel reggiano, nel mantovano e in altre aree della pianura padana ai primi degli anni '80, i Sikh (alcuni migliaia) lavorano soprattutto in agricoltura e nei lavori di stalla in zootecnia. Sono monoteisti e vegetariani e hanno alcuni simboli irrinunciabili come il turbante.
Un altro segno di convivenza delle religioni si trova nell'altro luogo di culto del comune reggiano: la moschea dedicata al califfo Omar Ben Abdelaziz. Alla domenica al tempio i Sikh offrono cibo vegetariano e acqua. Nel giorno del sacrificio di Abramo, i musulmani hanno arrostito montone sui bracieri.
Fonti: Popolis, e-Cremona.it CremonaOnline