Cibo: giornata Fao e il bando al riso ogm

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Si è celebrata domenica 16 ottobre la Giornata Mondiale dell'Alimentazione in occasione dell'anniversario della fondazione dell'Organizzazione per l'alimentazione delle Nazioni Unite (FAO) avvenuta nel 1945. Il tema di quest'anno "Agricoltura e dialogo fra le culture: il nostro patrimonio comune" ha voluto ricordare che nel corso dei secoli il movimento interculturale di coltivazioni, conoscenze agricole e specie di bestiame ha fatto la storia dell'agricoltura e dell'umanità intera, contribuendo a migliorare la nutrizione ed a ridurre la povertà. Presso la sede della Fao a Roma presente il Direttore generale Jacques Diouf che ha ricordato che oggi nel mondo ci sono delle risorse e del potenziale tecnologico necessari per eliminare la fame. Il ministro italiano all'agricoltura Gianni Alemanno, nel ricordare l'impegno dell'Italia a favore della FAO, ha sottolineato la necessità di dare maggiore attenzione al continente africano e di collaborare di più con le ONG "il cui ruolo deve essere valorizzato".

Da una coalizione di 17 organizzazioni dell'Asia arriva la richiesta alla FAO di messa al bando del riso Ogm e la promozione dell'agricoltura sostenibile. "Il riso è alla base dell'alimentazione mondiale e non possiamo permettere che sia qualche multinazionale del biotech a determinarne l'avvenire. Il riso Ogm non solo non è una soluzione al problema della fame ma anzi pone rischi inaccettabili alla salute, all'ambiente e alla vita stessa delle persone" afferma Varoonvarn Svangsopakul di Greenpeace Sud Est asiatico. "Il riso Ogm minaccia il centro della biodiversità di questa pianta in Asia, così come la diversità culturale dei Paesi coltivatori di riso. La sua introduzione è in profonda contraddizione con il tema della Giornata mondiale di quest'anno" ha spiegato Suman Sahai di Gene Campaign (India). I rappresentanti di 10 Paesi coltivatori di riso, vestiti in abiti tradizionali, hanno consegnato agli uffici della Fao di Bangkok una dichiarazione congiunta contro il riso Ogm insieme ad una raccolta di 13 diverse varietà tradizionali di riso per dimostrare l'importanza di conservare la biodiversità.

Sulle coltivazioni ogm, da Bucarest l'ex direttore generale della Monsanto in Romania ha affermato che le autorità locali hanno completamente perso il controllo sul rilascio dei sementi nel Paese. Durante un'indagine in Romania, Greenpeace ha scoperto colture illegali di soia Ogm in dieci delle 42 province del paese e ha presentato prove su come le autorità romene abbiano perso il controllo della situazione. La Romania, uno dei Paesi futuri membri dell'Unione europea, è l'unico in cui è permessa la coltivazione della controversa soia Roundup Ready (RR). La Romania ospita le più vaste coltivazioni in Europa di colture Ogm; ufficialmente, la metà dei 140mila ettari di soia piantata nel 2005 è Ogm. Tuttavia, secondo i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e persino secondo l'ex manager per la Romania della Monsanto, fino al 90% della soia coltivata è geneticamente modificata. Il nocciolo del problema sta nel fatto che le colture geneticamente modificate contaminano quelle tradizionali; in più, le sementi Ogm sono vendute illegalmente.

Intanto la Regione Lazion ha dato il via libera alla Legge sugli Ogm: su tutto il territorio regionale saranno vietati la coltivazione, l'allevamento e l'uso di mangimi che contengano organismi geneticamente modificati'. La legge stabilisce che: nel menù di ogni ristorante ci sia una chiara indicazione su quali cibi sono Ogm; nei negozi gli Ogm devono essere esposti in uno scomparto a parte; chi vende prodotti Ogm deve pubblicizzare le norme anti-Ogm; le industrie agro-alimentari che usano i mangimi Ogm non riceveranno i contributi regionali; è vietata la distribuzione di cibi Ogm nelle mense. Per i trasgressori sono previste multe salate che vanno da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 50 mila per chi coltiva o vende Ogm. Sanzioni anche per chi non usa il marchio regionale "Prodotto libero da Ogm" e per chi non controlla che l'etichetta sia corretta. [AT]

Altre fonti: Greenplanet, Altragricoltura Nord Est

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