Agricoltura: convegno EuropAfrica, commercio o sviluppo?

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La campagna "EuropAfrica-Terre Contadine" il 17 febbraio a Roma mette a confronto Governo, Commissione Europea, organizzazioni contadine e società civile di Europa e Africa. Dalla Wto agli accordi bilaterali APE, l'impatto degli accordi commerciali proposti in nome dello sviluppo. "Si sente dire spesso che i Paesi più poveri devono rafforzare le proprie capacità commerciali per uscire dalla povertà. Viene anche detto che il libero commercio è più efficace degli aiuti nel promuovere legami tra i popoli, sostenere lo sviluppo e contribuire alla pace. Se i lavori della Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) finiscono più facilmente sotto i riflettori dei media e dell'opinione pubblica, ci sono altre trattative commerciali che si stanno svolgendo più discretamente, e delle quali la maggior parte dei cittadini resta all'oscuro. E' il caso degli Accordi di Partenariato Economico (APE), accordi di libero commercio che l'Europa sta negoziando con le sue ex-colonie di Africa, Caraibi e Pacifico".

Ma le Terre Contadine ci dicono che:

L'Europa è in vantaggio⅀

⅀nella produzione di cereali, di carne e di latte. La sovrapproduzione non incide troppo sui prezzi interni al consumatore, ma consente ai prodotti agricoli europei di essere molto competitivi sul mercato globale. E inoltre il consumo interno offre una grande tranquillità alle produzioni europee. L'80% della domanda dell'Unione di pomodori è soddisfatta sa Spagna e Olanda. Per le patate il 90% della domanda è coperta da produttori europei e per le olive conservate la domanda soddisfatta a livello Ue è il 55% del totale.

Ma l'Europa (e l'Italia) rischiano molto⅀

Frutta e verdura, che rappresentano in media il 16% della produzione agricola dell'Unione, vengono abbastanza trascurate all'interno degli interventi della Politica Agricolo Comune (PAC). 14 gruppi di prodotti sono stati identificati come "sensibili" perché a rischio di concorrenza con i paesi afro-mediterranei, ma non solo.

Parliamo della maggior parte dei prodotti presenti sulla tavola e nella campagna italiana: pomodori, cipolle, olio d'oliva, nocciole, arance, mandarini, limoni, uva da tavola, melone, fragole, fiori, patate, riso e vino.

I prodotti prevalentemente a rischio di concorrenza per le pratiche di liberalizzazione (frutta, verdura e olive) rappresentano più del 45% del valore aggiunto agricolo di 8 regioni italiane, 8 regioni spagnole, 8 regioni greche, 5 regioni olandesi, 4 regioni belghe, una regione portoghese e 1 regione francese.

La realtà delle terre contadine: in Europa⅀

L'ingresso nella Wto e la partecipazione al processo di Barcellona ha già generato in molti Paesi europei importanti riduzioni delle superfici coltivate a cereali, soprattutto quelle irrigate, più produttive.

Le aziende agricole capaci di esportare, offrono impieghi agricoli a contenuto tecnologico diverso o più alto rendendo i lavoratori del settore familiare poco adatti ad occupare eventuali disponibilità di lavoro, nel Nord come nel Sud del mondo

E per l'Africa il libero mercato non si è tradotto in nuove opportunità

Una gran parte delle esportazioni dei Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico (il 60% del totale), sebbene questi siano sul mercato globale da moltissimi anni, si concentra su appena 9 prodotti, e la partecipazione dei Paesi ACP al commercio mondiale è caduta dal 3,4% del 1976 al 1,1% del 1999.

Per discutere dei problemi sul tappeto, del ruolo dell'Italia e dell'Europa in questo scenario in movimento, e del futuro delle terre contadine, nel Nord come nel Sud del Mondo, nell'ambito della Campagna EuropAfrica-Terre contadine vi invitiamo al seminario nazionale:

L'Europa e gli Accordi di Partenariato Economico (APE) con i Paesi del Sud del mondo: commercio o sviluppo?
Venerdì 17 febbraio 2006
ore 9:30 - 16:00

Facoltà di Economia Università di Roma Tre
Via Ostiense 139, Aula 4, primo piano

 

Organizzato da Terra Nuova e Centro Internazionale Crocevia, per il Gruppo d'Appoggio al movimento contadino dell'Africa Occidentale

e dal Master Sviluppo umano e sicurezza alimentare dell'Università degli Studi di RomaTre

Con la partecipazione di Coldiretti e del Réseau des organisations paysannes et de producteurs agricoles de l'Afrique de l'Ouest (ROPPA)

Con il sostegno di TradeWatch e della Piattaforma italiana per la Sovranità Alimentare

Intervengono, nell'ordine: Nora McKeon (Terra Nuova/EuropAfrica), Prof. Guido Fabiani (Rettore dell'Università degli Studi Roma Tre), Angelo Bonelli (Assessore Regionale all'Ambiente e alla cooperazione tra i popoli- da confermare), Sappho Haralambous, IFAD, Antonio Tricarico (Campagna per la riforma della Banca Mondiale/TradeWatch), Davide Ascarelli (Ministero Attività Produttive-in attesa di conferma), Ivano Casella (Commissione Europea DG Commercio, Direzione Unità C), Paolo Bacchielli (Ufficio VIII DGCS), Daniel Van der Steen (Collectif Stratégies Alimentaires, Bruxelles), Antonio Onorati (Centro Internazionale Crocevia/EuropAfrica), Luigi Pelliccia (Direttore Centro Studi Federalimentare), Andrea Fugaro (Coldiretti), Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione (CRESM), Ndiogou Fall (Presidente del "Réseau d'Organisations Paysannes et de Producteurs agricoles de l'Afrique de l'Ouest" - ROPPA), Pasquale De Muro (Università degli Studi Roma Tre), Niki Vendola (Presidente Regione Puglia, in attesa di conferma), Luisa Morgantini (Europarlementare, in attesa di conferma), Gaetano Fierro (Assessore all'agricoltura, allo sviluppo rurale e all'economia montana, Regione Basilicata), Sergio Marelli (Direttore-generale FOCSIV e Presidente Associazione ONG Italiane), Monica Di Sisto (vice-presidente FAIR/TradeWatch).

Parteciperanno inoltre Leader contadini della Nigeria, del Senegal, del Ghana, della Tanzania e del Kenya.

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