ActionAid: più bambini sfruttati per la crisi alimentare

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"La crisi alimentare degli ultimi mesi rischia di vanificare i traguardi finora raggiunti in termini di riduzione del lavoro minorile e conseguente aumento del tasso di scolarizzazione. Nonostante il numero di minori costretti a lavorare sia diminuito di 28 milioni dal 2000 ad oggi, nei prossimi mesi si rischia un nuovo aumento dei bambini sfruttati per lavorare e procurare cibo". Lo afferma Marco De Ponte, segretario Generale di ActionAid, alla vigilia della Giornata Mondiale contro il lavoro minorile.

"I bambini sono i più vulnerabili di fronte agli effetti della crisi e non subiranno soltanto le conseguenze immediate della mancanza di cibo", prosegue De Ponte. "La priorità di spesa delle famiglie più povere sarà infatti l'alimentazione, a scapito degli investimenti di medio-lungo termine come quelli per l'educazione. I bambini verranno mandati a lavorare piuttosto che a scuola e gli verrà così negato il diritto fondamentale all'educazione, l'unica garanzia per un futuro diverso".

"L'attuale crisi dei prezzi è il risultato dei gravi errori nelle politiche di lotta alla fame portate avanti finora e rischia di mettere in crisi le attuali politiche di sviluppo dei paesi più poveri. E' fondamentale", conclude De Ponte, "che i governi si assumano le loro responsabilità e mettano in campo tutte le energie per far sì che lo shock dovuto all'aumento dei prezzi delle derrate alimentari non faccia nuovamente aumentare la percentuale di bambini costetti a lavorare per sopravvivere".

Anche il Direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia, nel suo messaggio per la giornata di domani (in .pdf) sottolinea che "la crisi alimentare globale minaccia di generare ulteriori pressioni sulle famiglie povere e potrebbe portare un numero crescente di ragazzi ad abbandonare la scuola per cercare lavoro". Il problema è stato spiegato oggi nel corso di un incontro con la stampa dall'esperto dell'Ilo, Furio Camillo Rosati. "L'impennata dei prezzi costituisce uno choc per le famiglie più povere che, per colmare il gap di reddito potrebbero essere costrette a ricorrere al lavoro minorile" - ha detto Rosati. "In molti paesi, infatti - ha precisato - i bambini sono usati come assicurazione. Nel breve periodo c'è quindi il problema di tutelare le famiglie più deboli dall'impatto di questo choc improvviso".

La giornata di quest'anno è dedicata specificatamente al tema "Educazione, la risposta giusta al lavoro minorile". Solo attraverso la diffusione del diritto all'educazione, secondo l'Ilo è possibile rompere il circolo vizioso tra lavoro minorile e povertà, che costringe milioni di minorenni ad abbandonare le scuole per andare a lavorare. "La nostra sfida - afferma Somavia nel suo messaggio - è dare speranza ai minori lavoratori di tutto il pianeta, trasformando in realtà i loro diritti e garantendo un'istruzione e una formazione di qualità, che li può portare verso un futuro di lavoro dignitoso. [GB]

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