India: no alla privatizzazione dell'acqua a New Delhi

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La Giornata mondiale dell'acqua è stata l'occasione per lanciare a New Delhi la "Campagna contro la privatizzazione dell'acqua" e per fare pressioni sul governo locale per risolvere il problema della scarsità di questo bene primario. La capitale dell'India, che conta quasi 14 milioni di abitanti, deve affrontare ogni giorno la carenza di quasi 800 milioni di litri d'acqua. Per risolvere il problema il governo locale ha istituito una Commissione, la Delhi Water Regulatory Commission, il cui compito primario è quello di privatizzare l'acqua. Ma la privatizzazione porterebbe - secondo la Campagna - ad un aumento del 40% del prezzo attuale.

 

Approfondimenti:
- Privatizzazione dell'acqua in India Studio di Vandana Shiva
(in inglese .pdf)
- Le multinazionali dell'acqua da PSIRU (in inglese .doc)

"Se la petizione di 500mila firme non porterà il governo locale a cambiare rotta, intendiamo scendere nelle piazze" - ha affermato a Oneworld M.K. Mohanty, direttore del Bhagidari Apex Body, un'associazione per la partecipazione dei cittadini alle politiche sull'acqua e sull'energia. La Campagna "Save our water" è stata lanciata lo scorso gennaio dal World Social Forum di Mumbai nell'ambito del People's World Water Forum (PWWF) chiedendo il riconoscimento dell'acqua come diritto e opponendosi a quelle compagnie che favoriscono la sua privatizzazione, come la Coca Cola e Suez Ondeo Degremont che con la Vivendi sono tra le maggiori multinazionali del settore.

Secondo il Centro di Ricerche per la scienza, tecnologia e l'ecologia (RFSTE) di New Delhi diretto da Vandana Shiva, in India alle compagnie private è permesso il controllo dell'acqua senza alcun investimento nel settore. "Tutte le infrastrutture della centrale dell'acqua - dalle condutture ai canali di scolo - sono finanziate con denaro pubblico", ribadisce Afsar H. Jafri, direttore aggiunto del Centro. La multinazionale che controlla l'acqua a New Delhi è la francese Suez Ondeo Degremont. Secondo uno studio della Banca Mondiale, la capitale indiana è la peggiore tra le 27 metropoli mondiali per quanto riguarda accesso all'acqua, che è disponibile alla popolazione solo per otto ore al giorno.

Circa 65mila villaggi in India mancano di acqua: in un secolo il Paese asiatico è passato da nazione con abbondanza d'acqua alla carenza di acqua. In India si vendono annualmente 90miliardi di litri d'acqua imbottigliata con un fatturato pari al 40% di quello del petrolio. [GB]

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