Islanda femminista, parità di salari obbligatoria per legge

Stampa

Islanda femminista, con la legge più avanzata al mondo sulla parità dei diritti uomo donna, e anche la più severa. In Islanda una legge impone a istituzioni pubbliche e private, aziende, banche e a qualsiasi datore di lavoro con piú di 25 dipendenti di assicurare pari retribuzione alle donne a pari qualifica con gli uomini.

E Reykjavík, governa una Grande coalizione la cui premier è Katrin Jakobsdóttir, leader del partito ‘Sinistra-Movimento verde’. 42 anni, madre di tre figli, Katrin aveva preso questo impegno in campagna elettorale. Un primo passo, dichiara oggi. Molto resta ancora da fare nei salti di carriera, dicono gli esperti, troppo pesante resta il predominio maschile in economia, ma il salto retributivo è una conquista innegabile.

Il governo di Katrin Jakobsdóttir ha previsto un´applicazione graduale della norma. Le piú grandi istituzioni e aziende hanno tempo fino al 2020, quelle piú piccole fino al 2025. La legge minaccia multe fino a 50mila corone islandesi -circa 450 euro- per ogni caso personale di violazione dell´obbligo di parità retributiva a pari qualifica.

Differenze retributive dunque restano ancora. Ma sono scese da punte del 37 per cento a una nuova media del 10-12 per cento. Negli ultimi anni, in risposta a proteste e a grandi manifestazioni di piazza e scioperi degli influenti movimenti femminili del paese, 100 aziende avevano già proceduto a correggere gli squilibri retributivi. Il muro che resta è quello delle carriere alte dove gli uomini sono ancora i più favoriti.

Da Remocontro.it

Ultime su questo tema

La Lungimiranza del Malawi: il fotoreportage

22 Ottobre 2025
Il fotoreportage dal Malawi di Silvia Orri.

Contro la pedo-pornografia: l’UE rinvia la decisione finale

18 Ottobre 2025
Il voto del Consiglio Europeo sul regolamento della Chat Control è rimandato. (Miriam Rossi)

Asia “stupefacente”

16 Ottobre 2025
Oppiacei, anestetici, miorilassanti... La nuova ondata di abuso di droghe asiatiche non si limita solo agli stupefacenti tradizionali. (Alessandro Graziadei)

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Siria, prime elezioni dopo la caduta di Assad

12 Ottobre 2025
Nelle prime elezioni parlamentari indirette, il volto del nuovo potere preoccupa le minoranze con l’incognita Israele. (Alessandro De Pacale)