Tetti verdi in città contro gli eventi climatici estremi

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Tetti e terrazzi rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione avrebbe un impatto significativo sul benessere dei cittadini, sia d’estate che d’inverno. Come spiegano dall’Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile –, durante la bella stagione i tetti verdi permettono permetterebbe di contrastare il fenomeno dell’isola di calore urbano, che porta a differenze di temperatura tra città e campagna fino a 5 °C a causa del riscaldamento del manto stradale e della climatizzazione delle abitazioni.

Ed è proprio per la riduzione dei consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento, che rappresentano il 40% dei consumi totali di energia – come sottolineano dall’Enea – che la Commissione europea incoraggia la diffusione in città di tetti e pareti verdi, giardini pensili, siepi e alberi (direttiva Ue 2018/844 del 30 maggio 2018). Per la prima volta in Italia, la legge di bilancio 2018 ha previsto il cosiddetto “bonus verde”, che consiste in una detrazione Irpef delle spese sostenute per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni.

E una volta finita l’estate? I tetti verdi riescono ad assorbire fino al 50% di acqua piovana e ne regolano il deflusso nel sistema idrico della città, come evidenziano gli esperti di efficienza energetica del Centro ricerche Enea Casaccia: sono queste le due principali funzioni “invernali” sia delle coperture vegetali sui tetti che dei giardini pensili, che riescono a generare anche una ventilazione naturale lungo la superficie esterna degli edifici, mitigando l’umidità causata dalla pioggia. Esistono tre tipologie di tetti verdi: estensivo, come quello realizzato dall’Enea tetto della “Scuola delle energie”, intensivo e semi-intensivo. Si differenziano per le caratteristiche delle specie vegetali e la stratigrafia di costruzione, che è data dallo strato di impermeabilizzazione e di drenaggio e dalla “copertura verde”, cioè lo strato vegetativo e il substrato di coltivazione.

In tutti i casi «i tetti verdi risultano particolarmente efficaci nel periodo estivo. Grazie alla loro funzione di ‘cappotto verde’, riescono ad abbattere la temperatura del lastrico solare anche di 25 gradi centigradi, con una forte riduzione del flusso di calore verso l’interno dell’abitazione – argomenta Carlo Alberto Campiotti, del dipartimento Unità efficienza energetica dell’Enea – Ma d’inverno le coperture vegetali sono altrettanto utili, anche se sotto altri aspetti. Migliorano l’isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni e contribuiscono a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi, come forti acquazzoni e piogge torrenziali, che si abbattono sempre più spesso sulle città a causa del cambiamento climatico ormai in atto nell’area mediterranea».

Da Greenreport.it

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