La Regione Sardegna riconosce lo Stato di Palestina

Stampa

Foto: Unsplash.com

Il consiglio regionale della Sardegna ha votato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per l'immediato cessate il fuoco a Gaza e in Libano. L'atto, votato nel consiglio sardo il 24 ottobre, era stata presentata da Luca Pizzuto, capogruppo di Sinistra Futura, e sottoscritta  dai gruppi M5S e Uniti per Alessandra Todde. La maggioranza ha votato in maniera compatta a favore dell’atto, così come alcuni componenti dell’opposizione. “Si tratta - spiega il consigliere regionale Luca Pizzuto - di un atto dovuto, concreto e di difesa della popolazione palestinese. Se tutti gli enti locali votassero il cessate il fuoco e riconoscessero la Palestina avremmo una presa di posizione importante, anche se ovviamente non risolutiva. Come abbiamo visto, purtroppo, anche le Nazioni Unite hanno mostrato tutti i loro limiti nel fermare il genocidio in corso”.

Nella mozione il riconoscimento dello stato di Palestina si rifà ad una risoluzione Onu del 2012. Il 29 novembre 2012 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, infatti, con 138 voti favorevoli, 9 contrari e 41 astenuti, adottò una risoluzione che riconosceva alla Palestina lo status di Stato non membro Osservatore Permanente.

“Abbiamo ricevuto molto sostegno. - continua Pizzuto - Consiglieri di altre Regioni si sono messi in contatto con noi per replicare la mozione nei propri territori. Credo che come politici abbiamo il dovere di fare quanto possibile per smuovere le coscienze. Con la guerra in Iraq nel 2002 in Sardegna, così come in tutta Italia, il movimento pacifista aveva occupato scuole, comuni, smosso una marea di umanità. Abbiamo bisogno di ritrovare quell’attivismo. Io sono convinto esista ancora, sebbene sopito sotto la cenere”.

Il prossimo passo in Sardegna sarà l’organizzazione di una conferenza di Pace che dia voce alle organizzazioni e alle realtà locali delle popolazioni coinvolte.  “L’idea - conclude il consigliere - è quella di prendere esempio da Giorgio La Pira e fare delle comunità locali gli attori protagonisti del dialogo di Pace. Crediamo che una mediazione non possa avere luogo solo tra i capi dei grandi partiti o delle organizzazioni al potere, ma che debba interessare tutte le parti in causa, come le associazioni e gli enti locali”.

L’atto votato in Sardegna impegna ora la Presidente della Regione Alessandra Todde ad assumere tutte le azioni necessarie nei confronti del governo, affinché l’Italia “sottoponga e spinga la comunità internazionale ad agire attraverso le azioni diplomatiche per la risoluzione definitiva del conflitto”.

Da Atlanteguerre.it

Ultime su questo tema

La pace senza donne non è pace

01 Novembre 2025
Le donne continuano a essere assenti dai tavoli negoziali dove si decide della pace e del futuro di tutti e tutte. (Maddalena D’Aquilio)

La rivoluzione gentile di Jane Goodall

28 Ottobre 2025
Oltre a quello della scienziata, rimane il ricordo di una donna capace di unire rigore e empatia, di ispirare generazioni di ricercatrici e di portare a milioni di persone un messaggio di responsab...

La Lungimiranza del Malawi: il fotoreportage

22 Ottobre 2025
Il fotoreportage dal Malawi di Silvia Orri.

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

Asia “stupefacente”

16 Ottobre 2025
Oppiacei, anestetici, miorilassanti... La nuova ondata di abuso di droghe asiatiche non si limita solo agli stupefacenti tradizionali. (Alessandro Graziadei)

Video

Gli Obiettivi del Millennio