Vertice Onu: agire subito contro la povertà - dice Global Call

Stampa

In occasione dell'apertura oggi del summit delle Nazioni Unite a New York (14-16 settembre), la Global Call to Action against Poverty (GCAP), vale a dire il più grande movimento mondiale contro la povertà, denuncia le politiche al ribasso dei leader mondiali e definisce oltraggiosi gli scarsi progressi e i passi indietro delle forze politiche nell'azione per lo sradicamento della povertà. "Nelle negoziazioni degli ultimi minuti è evidente il tentativo di vari governi di speculare politicamente sulle vite di milioni di poveri in tutto il mondo. Questo summit avrebbe dovuto consegnare la povertà alla storia. Definito all'origine il "Summit del Millennio + 5", avrebbe dovuto avere come obiettivo la revisione dei progressi compiuti nel raggiungimento dei cosiddetti "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" - Millennium Development Goals (MDGs)" - riporta il comunicato della Coalizione, la cui parte italiana ha manifestato nei giorni scorsi ad Assisi con lo striscione della "White band" contro la povertà.

"In realtà le trattative hanno subito uno stallo vergognoso, gli impegni sono stati cancellati e "decision makers" senza volto sembrano aver dimenticato i costi umani di azioni politiche" - prosegue il comunicato. "Ogni minuto, nel mondo, una madre muore dando alla luce un figlio, milioni di donne e bambini non hanno accesso a cure sanitarie o medicine che potrebbero salvare loro la vita. Il mondo non è mai stato ricco come in questo inizio di millennio e nonostante questo il numero delle persone che vive in condizioni di estrema povertà continua a crescere.Settanta milioni di ragazze sono estromesse dalla scuola, eppure i negoziatori non riconoscono ancora di aver fallito uno tra gli MDGs: il raggiungimento dell'equità tra ragazze e ragazzi nell'accesso all'educazione primaria. Si tratta di una chiara dimostrazione della mancanza di volontà politica e di risorse nella lotta contro la povertà, in cui l'azione a favore dell'uguaglianza di genere ricopre un ruolo centrale.

Negli ultimi tempi milioni di bambini, donne e uomini in oltre novanta Paesi hanno partecipato a marce pacifiche, organizzato concerti politici, diffuso rapporti e dato voce a testimonials, portato indossato fasce bianche in luoghi pubblici, il tutto allo scopo di mettere sotto pressione i rispettivi governi affinché agiscano concretamente e subito contro la povertà. La loro voce è stata ignorata dai leader di governo. "I Paesi ricchi destinano alla lotta contro la povertà la metà di quello che destinavano nel 1960. Solo cinque di essi hanno rispettato l'accordo che risale a 35 anni fa e hanno riconfermato lo 0,7 per cento del PIL in favore dello sviluppo dei Paesi più poveri. Questi ultimi sono ormai strangolati dal debito e le iniziative intraprese nel corso del G8 non sono sufficienti. La cancellazione del debito per i Paesi più fortemente colpiti deve essere totale, senza l'imposizione di condizioni e deve essere sancita, inoltre, nel documento finale del Summit.

Le regole del commercio internazionale continuano a favorire i ricchi e a danneggiare i poveri. I colloqui su di esse sono diventati un mezzo per costringere i Paesi poveri ad aprire comunque i loro mercati, distruggendo le condizioni di vita delle popolazioni più povere, mentre i Paesi ricchi continuano a proteggere i loro prodotti con massicci sussidi e con attività di dumping sui mercati mondiali. Il documento finale del Summit deve riflettere gli interessi dei Paesi poveri senza alcuna discriminazione ed evitare di creare antagonismi tra gruppi diversi di nazioni.

Quel documento deve inoltre riconfermare e, anzi, andare oltre i precedenti impegni sui diritti delle donne e sull'uguaglianza di genere sanciti negli ultimi vent'anni dalle Nazioni Unite negli incontri di Pechino e del Cairo. La riconferma della centralità dell'uguaglianza tra sessi per lo sradicamento della povertà e in favore dello sviluppo è più necessaria che mai.

La GCAP chiede con urgenza ai governi "di ascoltare le voci dei cittadini comuni che hanno chiesto un cambiamento. Nessun'altra scusa sarà accettabile (da parte delle) per le decine di milioni di persone che, in tutto il mondo, vivono in condizioni di estrema povertà. Ora è tempo di agire" - conclude il comunicato. [GB]

Ultime su questo tema

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

Marcia della pace, un fiume di gente come nel 2001

13 Ottobre 2025
È statauna marcia PerugiAssisi “che non si vedeva dal 2001 quando ci fu pochi giorni dopo l’invasione dell’Afghanistan seguita all’attacco alle Torri gemelle” quella di oggi. A dirlo è Flavio Lotti...

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

SONO SUPER!

06 Ottobre 2025
Matteo Merli è un illustratore e ha creato questa breve storia e ce l’ha mandata. Dice tutto quello che dovremmo avere già capito da tempo.

Video

Sbilanciamoci! Agire un'altra politica