Venezuela: Chavez sfida Usa con Telesur e petrolio

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E' saltata la visita a Roma del presidente venezuelano Chavez prevista per il giorno 15 agosto in occasione del 200° anniversario del Giuramento di Montesacro di Simon Bolivar, il generale che vinse nel 18° secolo contro i dominatori spagnoli portando all'indipendenza. In una nota l'ambasciata venezuelana ha porto le proprie scuse, spiegando l'impedimento dovuto alla concomitanza con il Festival Mondiale della Gioventù a Caracas a cui partecipano più di 10.000 giovani e al recente svolgimento delle elezioni municipali. In questi giorni il presidente Chavez ha avvertito il governo americano che le forze armate del suo Paese sono pronte a respingere l'attacco Usa. All'inizio di luglio il numero uno del Governo di Caracas aveva denunciato l'esistenza di un piano del Pentagono, denominato "Balboa", per l'invasione del Venezuela., un'ipotesi che Washington non ha mai voluto nemmeno commentare. "Il piano esiste, compresi i calcoli di quanti bombardamenti sarebbero necessari al giorno, sono state fatte delle esercitazioni e dei giochi di guerra - aveva rivelato - se dovessero lanciarlo lanceremo il controBalboa".

Dal Venezuela ha preso vita lo scorso 24 luglio il nuovo e primo canale televisivo satellitare totalmente latinoamericano, costituito da un consorzio multistatale tra le emittenti pubbliche di Venezuela, Argentina, Uruguay, Cuba e prossimamente anche Brasile. La nascita di Telesur, apre in modo dirompente uno squarcio nel panorama del mondo dell' informazione mondiale, sia per il numero di persone che verranno raggiunte dal suo segnale sia per la visione che i governi promotori le hanno dato. Ecco che il monopolio angloamericano del "fare" e "dare" informazione a tutto il globo vacilla pericolosamente. Il sindaco di Bogotá per esempio, il socialdemocratico Lu㭀s Eduardo Garz㳀n, ha acquistato un canale televisivo per permettere la trasmissione gratuita di Telesur in tutta la regione della capitale colombiana. Per non parlare del Brasile che, nonostante lo scoglio della lingua, vede migliaia di comunità isolate impegnate ad attrezzarsi, autofinanziandosi per poter ricevere via satellite il segnale di Telesur.

Lo stesso giorno che Telesur andava in onda il Congresso statunitense votava, sotto proposta del rappresentante repubblicano della Florida Connie Mack, appoggiata da altri rappresentanti di origine cubana, tra cui la repubblicana Ileana Ros-Lehntinen, una mozione per contrastare il processo destabilizzatore e propagandistico di Telesur, producendo spazi di 30 minuti di "corretta " informazione da trasmettere ai Venezuelani, concupiti da "quel mostro" di Chavez.

Infatti i congressisti americani, che hanno poi approvato la mozione dando l' avvio all' ennesimo sperpero di denaro pubblico, forse non sanno o fanno finta di sapere che proprio in Venezuela la totale offerta televisiva è in mano privata, anzi in mano proprio ai gruppi golpisti che dal 1998 non hanno mai smesso un momento di attaccare il Presidente Chavez e il suo governo, fino alle offese pesanti a livello personale, che non esistono giornalisti incarcerati o uccisi per motivi puramente politici, come avviene invece nella totale impunità negli Stati con governi alleati degli U.S.A., come Messico e Colombia, che la stessa stampa a tiratura nazionale è platealmente contro il governo e pure non ha mai chiuso un giornale.

Al progetto Telesur si aggiunge il tassello petrolifero. Con la creazione di PetroSur, Petro Caribe e prossimamente di PetroAndina, all'ordine del giorno dei lavori della Comunità Andina, presieduta in questi mesi proprio dal Venezuela, si sta venendo a costituire un polo energetico mondiale di un' importanza al di là di qualsiasi previsione. In tempi di crisi petrolifrea, di fonti energetiche sempre più scarse, dell' assalto della Cina verso tutti i mercati energetici presenti al mondo, l' iniziativa del governo bolivariano non ha fatto altro che accrescere l'ostilità di Washington. In realtà l'indipendenza e la nazionalizzazione delle risorse energetiche darebbe un impulso enorme al cosiddetto sviluppo endogeno, una disponibilità ingente di risorse economiche e finanziarie da poter ricevere da un "paniere" di nuovi partner commerciali, come Unione Europea e Cina. Tale disponibilità darebbe la possibilità di investimenti cospicui nei settori sociali e ambientali, i cui ritardi gestionali fanno vedere tutti i loro nefasti effetti. Nel concreto il governo venezuelano ha lanciato una campagna di prevenzione anti-Aids da 900.000 dollari rivolta verso donne e giovani attraverso sei spot televisivi e la distribuzione di un milione di preservativi. Nel paese che ha una popolazione di 25 milioni di abitanti, 56.456 persone sono infette dall'aids. [AT]

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