Ue: concorso fotografico a favore della diversità

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Si chiama "Breaking Stereotypes" ("Un taglio agli stereotipi"), nasce nell'Anno europeo delle pari opportunità per tutti ed è parte integrante della campagna "Sì alle diversità No alle discriminazioni" il concorso al quale potranno partecipare gli studenti di fotografia provenienti da tutta l'Europa: iscrizioni aperto fino al 30 giugno. Gli studenti dovranno scattare una foto o preparare una composizione fotografica che promuova la diversità e sia in grado di attrarre il pubblico dei giovani. Le foto migliori saranno selezionate da una giuria internazionale composta da fotografi, giovani artisti e noti esperti del settore della grafica e della comunicazione. I contributi verranno giudicati in base al grado di creatività e di originalità espressa, e alla capacità di attrarre l'attenzione di tutto il pubblico europeo

Intanto la Conferenza Mediterranea della Croce Rossa, che si è svolta fino al 31 marzo ad Atene, chiede che il dramma dei migranti sia all'attenzione dei Governi, della società civile e degli operatori umanitari internazionali. "La discriminazione può essere vinta solo con la formazione delle comunità locali e dei giovani che devono divenire veri e propri mediatori culturali - fa sapere la Croce rossa italiana. Il Movimento, in particolare, ha manifestato il proprio impegno a favore dei migranti, in termini di risposta umanitaria, assistenza, sostegno, integrazione e lotta alla discriminazione riporta stranieriinitalia.it..

"Ancora una volta - ha commentato il presidente della Cri, Massimo Barra - il mondo della Croce Rossa è più avanti del mondo della politica nella costruzione di un processo di cooperazione e di pace in tutte le zone più a rischio del mondo". Sull'esperienza italiana, Barra ha tenuto a sottolineare "l' impegno della Cri nei Cpt e sulle spiagge del nostro paese 24 ore su 24. Anche se la lotta contro la discriminazione e la xenofobia può essere vinta solo con la formazione delle comunità locali e dei giovani che devono divenire veri e propri mediatori culturali, per permettere ad altri giovani, migranti, di inserirsi e farsi una nuova vita nei Paesi di accoglienza". [GB]

Altre fonti: MIGRA, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro.

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